La Chiesa cattolica sarà presente ad Expo2015 attraverso un suo padiglione, ma anche attraverso concetti chiari e diretti da comunicare al mondo. “Non di solo pane”, sarà il tema portante, affiancato a “Dividere per moltiplicare” e “Cosa nutre la vita”.

“L'esperienza del nutrimento, in tutte le sue valenze – spiegano gli organizzatori - , è il cuore della vita cristiana: è momento di crescita umana e spirituale, di relazione e solidarietà, aiuto e cura, lavoro e sviluppo. E il tema del cibo è occasione di riflessione ed educazione sulla fede, la giustizia, la pace, i rapporti tra i popoli, l'economia, l'ecologia”.

Il padiglione della Santa Sede, se confrontato a quello degli altri Stati, sarà relativamente semplice: “un volume bianco compatto, rappresenta l’essenzialità di un masso, le cui fronti diventano supporti per la comunicazione del messaggio che lega la Chiesa Cattolica al tema centrale di EXPO”.

“La scrittura – il pensiero degli architetti - diviene immagine poetica, allusiva di parole che scendono dall’alto come manna dal cielo. Scritte metalliche filiformi di colore chiaro sono appese distanziate dalle pareti di supporto, come sospese nell’aria. Anche la loro ombra proiettata consentirà la lettura dei messaggi tradotti in 13 lingue”.

Ma l’evento non vivrà solo nell’area espositiva di Rho, ma anche a Milano città, attraverso alcuni gesti concreti allestiti per l’occasione,  che poi diventeranno permanenti, come il «Refettorio Ambrosiano» in fase di ultimazione a Greco, quartiere alla periferia nord del capoluogo lombardo.

Grande l’impegno messo in campo dalla diocesi. “Celebreremo la festa del Corpus Domini proprio durante EXPO 2015. Quale occasione migliore per testimoniare al mondo che il nutrimento e il futuro dell’uomo e del creato sono custoditi e generati da questo pane che in realtà è il corpo e il sangue di Gesù Cristo morto per noi e risorto, amore di Dio fatto carne?” il pensiero di mons. Luca Bressan, Vicario Episcopale per la Cultura, la Carità, la Missione e l’Azione Sociale nella Chiesa milanese.

“Potremo mostrare come la logica eucaristica è in grado di assumere e fare sue tutte le fami del mondo e degli uomini. Potremo mostrare come in Gesù Cristo Dio ci rende capaci di diventare solidali di queste fami, e allo stesso tempo – proprio perché le portiamo assieme a coloro che ne sono vittime – come Gesù Cristo diventa il cibo, il nutrimento capace di saziare ogni desiderio, ogni
ferita, ogni fame e sete che l’uomo e il creato abbiano provato sino ad oggi”.

Contro “l’imporsi di una cultura del consumo che oscura questo compito originario legato al cibo e al gesto del nutrire”, bisogna “riconoscersi creature dentro un disegno che non è nostro, ma di Dio; la vocazione a diventare custodi e non tiranni di un pianeta che dobbiamo rendere ospitale; la lotta quotidiana perché a tutti sia garantito il pane quotidiano del Padre nostro; la figura di Cristo, pane vero disceso dal cielo... quanti temi cristiani vengono trascinati in scia dai pensieri che il titolo di EXPO 2015 accende; quanti temi che come Diocesi vogliamo far vivere non solo dentro EXPO ma anche negli spazi che la circondano”.

“Celebreremo per le vie di Milano, nelle abbazie che la circondano come un cintura di salvaguardia, nei sacri monti ai piedi delle Alpi la festa del creato, appuntamento tradizionale per i cristiani di Oriente, e che per noi può giustamente diventare una festa sentinella – ha detto ancora Bressan -. All’inizio del mese di settembre saremo per le vie di Milano per un lavoro di sensibilizzazione che, a partire dalle conseguenze ben visibili di questa gestione immatura e peccaminosa del creato (cambiamenti climatici, migrazioni in massa di popolazioni in seguito a questi cambiamenti), permetta ad ogni essere umano di sentirsi responsabile del mondo che lo ha generato, lo nutre ed è il luogo della sua vita”.