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Papa Francesco alla Messa di Pasqua: “Bisogna cercare sempre Gesù”

Messa del giorno di Pasqua presieduta dal Cardinale Comastri. L’omelia di Papa Francesco chiede di continuare sempre a cercare Gesù

Pasqua 2025 | Il cardinale Comastri legge l'omelia di Papa Francesco, messa di Pasqua, Piazza San Pietro, 20 aprile 2025 | Daniel Ibanez / ACI Group Pasqua 2025 | Il cardinale Comastri legge l'omelia di Papa Francesco, messa di Pasqua, Piazza San Pietro, 20 aprile 2025 | Daniel Ibanez / ACI Group

Negli scorsi anni, Papa Francesco non ha mai pronunciato l’omelia del giorno di Pasqua quando è stato lui a presiedere la celebrazione. Quest’anno, la Messa è presieduta dal Cardinale Angelo Comastri, arciprete emerito della Basilica di San Pietro, e il Papa si rende presente con una omelia che sembra ritornare, come in un cerchio, all’inizio del pontificato, all’idea della Chiesa in uscita che è stata al centro di buona parte della predicazione del Papa. Perché Cristo è risorto, dice il Papa, ma si deve cercare, perché non è più nel sepolcro, ma ha vinto la morte.

È una giornata già primaverile in piazza San Pietro, con i fiori della piazza provenienti dall'Olanda che danno colore al tutto e circa 35 mila fedeli stimati. Papa Francesco, in questi giorni, più volte si è fatto vedere, nonostante la convalescenza: venti minuti al carcere di Regina Coeli il Giovedì Santo, una sortita veloce in Basilica nel pomeriggio di ieri, salutando i pellegrini che si trovavano lì ignari che sarebbe passato il Papa, e oggi la volontà di essere presente alla benedizione urbi et orbi. È una convalescenza lenta, quasi miracolosa se si pensa alle condizioni di salute del Papa quando è entrato in ospedale il 14 febbraio scorso.

Il cardinale Comastri legge “con grande emozione” l’omelia di Papa Francesco, che parte come al solito dal Vangelo, dalla corsa verso il sepolcro vuoto, che rappresenta non solo il timore che avessero portato via il corpo di Gesù, ma anche “la spinta del cuore, l’atteggiamento interiore di chi si mette alla ricerca di Gesù”, che “è risorto dalla morte e non si trova più nel sepolcro”.

La Pasqua, dice Papa Francesco, ci dice che Gesù “non è un eroe del passato”, né “una statua sistemata nalla sala di un Museo”, ma “bisogna cercarlo, e per questo non possiamo stare fermi.

Dobbiamo metterci in movimento, uscire per cercarlo: cercarlo nella vita, cercarlo nel volto dei fratelli, cercarlo nel quotidiano, cercarlo ovunque tranne che in quel sepolcro. Cercarlo sempre”.

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Chiosa Papa Francesco: se Gesù “è risorto dalla morte, allora Egli è presente ovunque, dimora in mezzo a noi, si nasconde e si rivela anche oggi nelle sorelle e nei fratelli che incontriamo lungo il cammino, nelle situazioni più anonime e imprevedibili della nostra vita. Egli è vivo e rimane sempre con noi, piangendo le lacrime di chi soffre e moltiplicando la bellezza della vita nei piccoli gesti d’amore di ciascuno di noi”.

Insomma, la fede pasquale, che “ci apre all’incontro con il Signore risorto e ci dispone ad accoglierlo nella nostra vita, è tutt’altro che una sistemazione statica o un pacifico accomodarsi in qualche rassicurazione religiosa”. Piuttosto, “la Pasqua ci consegna al movimento”, e ci “invita ad avere occhi capaci di vedere oltre, per scorgere Gesù, il Vivente, come il Dio che si rivela e anche oggi si fa presente, ci parla, ci precede, ci sorprende”.

Papa Francesco afferma che, grazie alla certezza della resurrezione, “possiamo vivere questa esistenza povera, fragile e ferita aggrappati a Cristo, perché Lui ha vinto la morte, vince le nostre oscurità e vincerà le tenebre del mondo, per farci vivere con Lui nella gioia, per sempre.”

E il Giubileo che celebriamo quest’anno – aggiunge – “ci chiama a rinnovare in noi il dono di questa speranza, a immergere in essa le nostre sofferenze e le nostre inquietudini, a contagiarne coloro che incontriamo sul cammino, ad affidare a questa speranza il futuro della nostra vita e il destino dell’umanità”.

Insomma, “non possiamo parcheggiare il cuore nelle illusioni di questo mondo o rinchiuderlo nella tristezza; dobbiamo correre, pieni di gioia. Corriamo incontro a Gesù, riscopriamo la grazia inestimabile di essere suoi amici. Lasciamo che la sua Parola di vita e di verità illumini il nostro cammino”.

E conclude: “Sorelle, fratelli, nello stupore della fede pasquale, portando nel cuore ogni attesa di pace e di liberazione, possiamo dire: con Te, o Signore, tutto è nuovo. Con Te, tutto ricomincia

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E aggiunge Comastri: "Grazie Papa Francesco per questo invito a risvegliare la nostra fede in Gesù presente e vivo".