Città del Vaticano , mercoledì, 23. aprile, 2025 14:00 (ACI Stampa).
"Al corpo del Sommo Pontefice defunto che con i sacramenti dell’iniziazione cristiana è divenuto tempio dello Spirito Santo e con il sacramento dell’Ordine episcopale si è totalmente dedicato al servizio del popolo di Dio, è reso il dovuto onore, secondo le usanze e la tradizione cristiana, ma soprattutto a motivo della fede nella vita eterna e nella risurrezione della carne". Inizia così il testo dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice che porta la data di venerdì 8 aprile 2005, giorni dopo la morte di San Giovanni Paolo II. Perché da sempre, per i Papi, c’è un rituale liturgico “unico”al mondo.
Con Papa Francesco il rito delle esequie è cambiato, si è “ semplificato”, così come detto tempo fa da lui stesso. Si tratta delle modifiche avvenute nell’aprile 2024 all'Ordo Exsequiarum Romani Pontificis. Ma vediamo passo passo in cosa consistono questi cambiamenti.
Tutti i defunti Pontefici hanno rispettato i momenti significativi del Rito delle Esequie: l'accertamento della morte, l’esposizione della salma nella Casa Pontificia, la sua solenne traslazione nella Basilica Vaticana, la deposizione nella bara, la Messa esequiale con l’ultima raccomandazione e il commiato, la traslazione al sepolcro e l’inumazione.
La salma del Romano Pontefice veniva trasferita dalla Sala Clementina alla Basilica Vaticana. Come è accaduto anche nei tempi più recenti che conosciamo, anche per Giovanni Paolo II. Dopo il momento di preghiera, presieduta dal Cardinale Camerlengo, ha inizio la traslazione della salma. La processione percorre la Scala Nobile, la Prima Loggia, la Sala Ducale, la Sala Regia, la Scala Regia. Essa esce in Piazza San Pietro, dal Portone di Bronzo, ed entra in Basilica attraverso la porta centrale.
Nella Basilica Vaticana il Cardinale Camerlengo presiede la Liturgia della Parola, terminata la quale potranno avere inizio le visite alla salma del Romano Pontefice. Tutto questo per esporre la Salma per la venerazione dei fedeli. Per Benedetto XVI questo accadde all'Altare della Confessione.
Poi ha inizio l'esposizione della salma. Tutti i fedeli del mondo possono giungere in Basilica e dare l'ultimo saluto al Pontefice. Per Papa Francesco tutto questo sarà possibile fino a venerdì 25 aprile alle ore 19.
Memorabili sono le immagini dell'immensa fila dei fedeli che giunsero da notte fonda per San Giovanni Paolo II. Ma anche per Benedetto XVI,furono tre i giorni dell’esposizione del feretro e tantissimi accorsero a dare al Papa emerito l'ultimo saluto.
Il volume Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, approvato il 29 aprile 2024 da Papa Francesco e stampata lo scorso 4 novembre, ha modificato alcuni passaggi perchè “il rito rinnovato evidenzia che le esequie del Romano Pontefice sono quelle di un pastore e discepolo di Cristo e non di un potente di questo mondo”.
Ecco i cambiamenti rispetto alla prima parte di cui abbiamo appena parlato.
"La constatazione della morte non è più nella camera del defunto, ma nella cappella privata, c’è la deposizione immediata dentro la bara e l’esposizione alla venerazione dei fedeli del corpo del Papa già dentro la bara aperta, e anche l’eliminazione delle tradizionali tre bare di cipresso, piombo e rovere", questi i passaggi più importante riportato nel nuovo volume. Dunque eliminata la prima traslazione nel Palazzo Apostolico e il corpo del Papa defunto è esposto direttamente nella bara e “non più su un alto cataletto”.
Vengono confermate le tre “stazioni” classiche, quella nella casa del defunto, quella nella Basilica Vaticana e al luogo della sepoltura, ma con testi rispettosi "dell’attuale sensibilità teologica ed ecclesiale e dei libri liturgici recentemente rinnovati" spiega l'arcivescovo Ravelli, cerimoniere del Papa.
A questo punto vediamo cosa accade esattamente per le esequie del Romano Pontefice defunto, almeno fino a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. "Nel rito delle esequie la Chiesa manifesta la sua fede nella vittoria di Cristo risorto sul peccato e sulla morte. Tale fede è espressa in modo particolare nelle esequie del Romano Pontefice, che a motivo del ministero da lui svolto nella Chiesa, ha confermato nella fede tutti i pastori e i fedeli", si legge sempre sul testo dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice del 8/04/2005.
"All’annuncio della morte del Sommo Pontefice la Chiesa che è in Roma e nelle varie parti del mondo eleva al Padre, Signore della vita e della morte, un’intensa preghiera di ringraziamento, per il bene che il Pontefice defunto ha compiuto a favore della Chiesa e dell’umanità, di suffragio e di supplica, perché egli sia accolto dal Signore nella dimora di luce e di pace insieme con tutti i santi, in attesa che si compia la beata speranza", si legge ancora sul testo che porta la data dell'8 aprile 2005.
La Messa esequiale, in cui è avvenuta la tumulazione del Romano Pontefice Giovanni Paolo II è stata preceduta dalla deposizione della salma del Pontefice defunto nella bara; dopo la Messa sono avvenute la traslazione al sepolcro e la tumulazione. A queste due parti del rito prevista la partecipazione di un ristretto numero di persone.
"Prima della Messa esequiale, la salma del Pontefice defunto viene deposta in una cassa di legno di cipresso. Essa viene chiusa alla presenza del Cardinale Camerlengo, dei Cardinali Capi d’Ordine, del Cardinale Arciprete della Basilica Vaticana, del Cardinale già Segretario di Stato, del Cardinale Vicario per la Diocesi di Roma, del Sostituto della Segreteria di Stato, del Prefetto della Casa Pontificia, dell’Elemosiniere del Sommo Pontefice, del Vice Camerlengo, di una rappresentanza dei Canonici della Basilica di San Pietro, del Segretario del Sommo Pontefice, vestiti dell’abito corale, e dei familiari del Defunto".
"Dopo aver deposto nella bara il suo corpo mortale, leggeremo il Rogito, che ricorda la vita e le opere più importanti del defunto Pontefice, per le quali rendiamo grazie a Dio", queste le parole pronunciate dal Cardinale Camerlengo che introduce il rito della chiusura della bara. E così è stato per Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI.
"Copriremo il suo volto con rispetto e venerazione, nella viva speranza che egli possa contemplare il volto del Padre, insieme con la beata Vergine Maria e tutti i Santi", continua la formula.
Il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice e il Segretario del Sommo Pontefice, stendono il velo di seta bianca sul volto del Defunto. Poi il Cardinale Camerlengo asperge la sua salma con l’acqua benedetta. Il Maestro depone nella bara la borsa con le medaglie coniate durante il Pontificato del Pontefice defunto e il tubo con il Rogito, dopo averlo sigillato con il sigillo dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice.
Tutto questo, che riguarda il passato, si ritrova nel libro delle Celebrazioni per la Messa Esequiale di Giovanni Paolo II. La Messa esequiale è celebrata dai Cardinali e dai Patriarchi delle Chiese Orientali. Presiede la concelebrazione il Cardinale Decano del Collegio Cardinalizio. Si usano le vesti sacre di colore rosso.
Detta l’orazione dopo la Comunione, il Cardinale Decano del Collegio Cardinalizio compie il rito dell’ultima raccomandazione e del commiato. Terminata la supplica delle Chiese Orientali, tutti pregano per qualche tempo in silenzio. Poi il Cardinale Decano asperge con l’acqua benedetta la salma del Romano Pontefice defunto e la incensa.
Per Papa Francesco, con il nuovo volume, la tumulazione sarà "semplificata", non ci saranno più le "tre bare di cipresso, piombo e rovere". E c'è anche nel volume una nuova introduzione delle indicazioni necessarie per l’eventuale sepoltura in un luogo diverso dalla Basilica Vaticana. Come scritto nel Testamento di Papa Francesco, la sua volontà è quella di essere sepolto presso la Basilica di Santa Maria Maggiore.
Durante la terza stazione "nel luogo di sepoltura", la bara verrà direttamente trasportata al sepolcro dove sarà tumulata. Questa è fase che “ha subito un significativo snellimento" perché sarà evitata la tradizionale deposizione del corpo e la chiusura della bara di cipresso all'interno di una seconda di piombo e una terza di rovere.
Il prossimo appuntamento sarà proprio quello di sabato 26 aprile 2025 alle ore 10 per la Messa Esequiale del Romano Pontefice Francesco.