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Note storiche, il Conclave si è sempre svolto come oggi?

Dalla elezione del primo successore di Pietro a quella del 2025

Le incisioni sulla stufa della Sistina |  | AA Le incisioni sulla stufa della Sistina | | AA

Nel ristorante a Borgo Pio dove in genere si ritrovano anche se vengono dagli Stati Uniti, non si vedono in questi giorni del pre conclave. I cardinali non hanno voglia di incontrare giornalisti. Perché alla fine i luoghi che si frequentano sono gli stessi. Ma i periodi storici sono tanto differenti.

Ecco il cambiamento storico del come si elegge un Papa è fondamentalmente questo: prima era il popolo di Roma ad eleggere il Papa, ora soni cardinali che di fatto rappresentano il popolo e non solo di Roma, anche se il Pontefice sempre di Roma è vescovo.

Le note storiche di oggi sono note che esplorano proprio la differenza che i secoli ha portato alla elezione del Papa così come la conosciamo oggi.

Dopo San Pietro i pontefici sono stati scelti dai preti e dai cristiani di Roma, il medioevo ha complicato le cose con l'intromissione dei poteri politici, e anche per questo la Chiesa ha avuto bisogno di uno stato, per essere libera. Ma le famiglie nobili romane avevano sempre il potere di "manovrare" le scelte. Si arriva così al momento in cui si decide di organizzare il Conclave secondo una norma. La Ubi periculum del 1274 è la prima Costituzione Apostolica che erige il Conclave a istituzione di pieno diritto. Non è che tutti i problemi siano così risolti. Si deve arrivare al XX secolo per trovare un po' di pace nella normativa per la elezione del successore di San Pietro. Ci sono da superare le questioni dei veti, e le influenze politiche di vario genere.

Nel 1975 Papa Paolo VI con la Romano Pontifici Eligendo fa entrare il Conclave nell'era contemporanea. Il Sacro Collegio elegge il Papa in forza del Diritto Canonico e non per Diritto Divino, ma solo al Papa spetta legiferare in merito.

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Entra la regola che limita l'età degli elettori a 80 anni, e viene invece abbandonata l'idea di includere tra gli elettori una quindicina di rappresentati dell'episcopato. Ad eleggere il Papa è il "clero romano" di cui sono rappresentanza i cardinali, anche quelli di paesi lontani, in quanto titolari della parrocchie di Roma.

La norma che vige oggi è quella scritta da Giovanni Paolo II nel 1996 con qualche ritocco di Benedetto XVI. La Universi Dominici gregis prevede ogni passo dalla morte o dalla rinuncia del Papa fino all'insediamento del nuovo Papa.

Il Conclave ormai dure pochissimo. Due, tre giorni ed è solo per quel lasso di tempo che i cardinali restano "reclusi". Più che altro restano isolati dal mondo in preghiera chiedendo l'assistenza dello Spirito Santo. Il ritmo della vita è reso più movimentato dal trasferimento tra Santa Marta dove i cardinali vivono, alla Cappella Sistina dove votano. Ma tutto è regolato in modo che le indicazioni della Costituzione funzionino. E se un tempo era il "maresciallo" del Conclave a garantire la riservatezza dall'esterno, ora lo stesso compito è del Sostituto della Segreteria di Stato. 

Nelle precedenti situazioni di Sede Vacante che io ricordo, il 2005 e il 2013, ai giornalisti venne concessa una visita all'allestimento della Sistina. Soppressa la struttura con i baldacchini, oggi i banchi rendono tutto simile ad una assemblea. Restano solo le due stufe come retaggio. Una antica e una più moderna. Sulla antica per tradizione si incideva la data della elezione del Papa.

Questa volta niente visita per la stampa, solo immagini distribuite dai media vaticani. Saranno le immagini in diretta a farci capire se la fumata sarà bianca o nera.

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