Città del Vaticano , mercoledì, 14. maggio, 2025 14:00 (ACI Stampa).
Non è una data qualsiasi quella del 13 maggio. E non lo è non solo perché a Fatima Maria si è manifestata a tre giovani pastori, ma anche perché proprio Maria nel 1981 deviò la mano di un attentatore e permise che il Papa non morisse. Quel Papa, Giovanni Paolo II, che volle poi che i Segreti di Fatima, i messaggi di Maria fossero interpretati dalla Chiesa.
Così 44 anni dopo nella Basilica di San Pietro si celebra una messa per il Papa, quello salvato e quello appena eletto, con un grazie a Maria.
Il cardinale Stanislaw Dziwisz, per decenni al fianco di Giovanni Paolo II, che quel 13 maggio lo sostenne ferito e in fin di vita, nella sua omelia, ripercorre gli ultimi giorni, dalla malattia e morte di Papa Francesco alla elezione di Papa Leone XIV che, ricorda il cardinale, "è stato eletto nel giorno in cui la Chiesa in Polonia celebrava la festa del suo principale patrono, San Stanislao. vescovo e martire".
Poi i ricordi di quel 13 maggio 1981: "I nemici di Cristo e della Chiesa cercavano di privare la vita del pastore che predicando il Vangelo dell'amore e della pace, stava ridando speranza a popoli oppressi e schiavizzati, desiderosi di verità e libertà. Sembrava allora che il Drago dell'Apocalisse di San Giovanni, di cui abbiamo sentito parlare oggi, stesse tornando". E allora "Qual è stata la reazione del Papa gravemente ferito, che perdeva sangue e forze? L'ho sostenuto in braccio in quei momenti drammatici, e poi sono stato al suo fianco per tutto il tempo nell'ambulanza che correva per le strade affollate di Roma fino al Policlinico Gemelli.
Gli ho dato il sacramento degli infermi. Ho vegliato con lui dopo un'operazione durata ore e ho pregato per un miracolo che gli salvasse la vita, perché la Chiesa e del mondo aveva bisogno di Lui. In quei momenti e in quelle ore, il Santo Padre non pensava a se stesso. Non gli importava chi avesse sparato, fin dall'inizio ha rivolto parole di perdono al "fratello" - come chiamava l'attentatore che lo aveva ferito. Il Papa ferito ha pregato per la Chiesa e per il mondo. Sapeva che la sofferenza aveva un significato e che poteva servire anche soffrendo. Sapeva anche che tutta la Chiesa stava pregando per lui, proprio come la Chiesa primitiva" pregava costantemente Dio" per Pietro, imprigionato e legato a doppio filo (cfr. At 12, 5-6).