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Papa Leone XIV a San Paolo fuori le Mura: "La salvezza non viene per incanto"

Papa Leone XIV nel pomeriggio si è recato nella Basilica di San Paolo fuori le Mura per venerare il “Trofeo” dell’Apostolo Paolo.

Papa Leone XIV |  | Daniel Ibanez EWTN Papa Leone XIV | | Daniel Ibanez EWTN

Papa Leone XIV nel pomeriggio si è recato nella Basilica di San Paolo fuori le Mura per venerare il “Trofeo” dell’Apostolo Paolo.

Dopo aver ascoltato un passo della Lettera di San Paolo Apostolo ai Romani, il Papa ha rivolto ai presenti la sua omelia.

Papa Leone, dopo aver affidato “all'intercessione dell'Apostolo delle genti l'inizio di questo nuovo Pontificato”, sottolinea come l’incontro di Paolo “con Cristo e il suo ministero sono legati all'amore con cui Dio lo ha preceduto, chiamandolo ad un'esistenza nuova mentre era ancora lontano dal Vangelo e perseguitava la Chiesa. Alla radice di ogni vocazione – afferma Leone XIV citando Sant’Agostino - c’è Dio: la sua misericordia, la sua bontà, generosa come quella di una madre”.

Circa la questione della “obbedienza della fede”, il Papa rimarca che “il Signore apparendogli sulla via di Damasco non ha privato (Paolo) della sua libertà, ma gli ha lasciato la possibilità di una scelta, di una obbedienza frutto di fatica, di lotte interiori ed esteriori, che lui ha accettato di affrontare. La salvezza non viene per incanto, ma per un mistero di grazia e di fede, di amore preveniente di Dio, e di adesione fiduciosa e libera da parte dell’uomo”.

“Questa Basilica da secoli – aggiunge Papa Leone - è affidata alla cura di una Comunità benedettina. Come non ricordare, allora, parlando dell’amore come fonte e motore dell'annuncio del Vangelo, gli insistenti appelli di San Benedetto, nella sua Regola, alla carità fraterna nel cenobio e all'ospitalità verso tutti?”. E il Papa – concludendo – richiama le parole di Papa Benedetto XVI ai giovani nella GMG di Madrid: “all’origine della nostra esistenza c’è un progetto d’amore di Dio, e la fede ci porta ad aprire il nostro cuore a questo mistero di amore e a vivere come persone che si riconoscono amate da Dio. È qui la radice, semplice e unica, di ogni missione, anche della mia, come successore di Pietro ed erede dello zelo apostolico di Paolo. Mi dia il Signore la grazia di rispondere fedelmente alla sua chiamata”.

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