Dal presidente del circolo culturale ‘T. Colsalvatico’, Franco Maiolati, ci facciamo raccontare la definizione di ‘Madonna della Tempesta’: “Credo che l’appellativo della ‘Madonna della Tempesta’ si possa far risalire al santo francescano Leonardo da Porto Maurizio, che è un santo missionario in Italia con una grande missione anche in Corsica, perché lui avrebbe voluto andare in Cina, ma il papa gli indicò di rimanere in Italia e per 43 anni girò l’Italia per incontrare la gente, ricordando la devozione alla Madonna. Fu lui ad introdurre la ‘Via Crucis’ in Italia dalla Terra Santa, in quanto i francescani erano custodi della Terra Santa: fu sua l’idea della Via Crucis al Colosseo iniziata nel 1750. Nel mese dell’agosto 1740 san Leonardo da Porto Maurizio si fermò per una decina di giorni a Tolentino per la predicazione e, vedendo lo stato di abbandono della chiesa di Santa Maria, che non era più officiata ed in decadenza strutturale e, riscoprendo al suo interno, questa statua della Madonna, richiamò in una orazione i tolentinati a riprendere il culto della Madonna, affermando che Ella poteva essere un valido punto di preghiera per essere protetti dalla tempesta”.
Allora perché la denominazione ‘Tempesta’?
“Non sappiamo se questo appellativo risuonava tra la gente o fu frà Leonardo a richiamarlo per un aiuto dalla Madonna ad affrontare tutte le tempeste, in primis quelle fisiche e meteorologiche (fino a qualche decennio fa nelle campagne tolentinati era grandissimo il culto alla Madonna della Tempesta, come risulta nei documenti di archivio), tanto è che in estate in questa chiesa si celebrava una messa alle ore 4.30 di mattino in modo tale che i contadini potessero parteciparvi per poi andare a lavorare nella campagna. In questo modo si sviluppa l’appellativo. Quindi dalla predicazione di san Leonardo scaturì una rinascita del culto mariano, tanto è che il Consiglio comunale tolentinate, immediatamente dopo, si riunì per stanziare i soldi per il restauro della chiesa, che fu opera di un allievo del Vanvitelli”.
Quale è il culto a Tolentino?
“Il culto della Madonna della Tempesta a Tolentino è attestata da una lunghissima tradizione. Sicuramente si può far risalire all’epoca di san Nicola da Tolentino ed al beato Tommaso da Tolentino, che subì il martirio in India sulla strada per la Cina. Esiste un ex voto in cui sono raffigurati san Nicola e la statua della Madonna della Tempesta; però si può ricordare anche il culto avuto da san Vincenzo Maria Strambi, che nei primi decenni del XIX secolo è stato vescovo di Macerata e di Tolentino, che aveva una particolare venerazione del culto della Madonna della Tempesta, tanto è che trascorreva molte ore in preghiera e si era fatto ricavare dalla sua piccola stanza accanto alla chiesa,una finestrella, che si apriva sull’altare, per vedere la statua della Madonna con Bambin Gesù in braccio. Inoltre sembra che anche san Gaspare del Bufalo nel 1839 nella stessa chiesa diede inizio alla congregazione del Preziosissimo Sangue. Quindi abbiamo episodi ‘particolari’ di questa devozione”.
A Lei è stato dedicato anche un Santuario: per quale motivo?
“Tale chiesa divenne Santuario successivamente alla predicazione sopracitata di san Maurizio, a cui si aggiunge la grande devozione di san Vincenzo Maria Strambi, che fu vescovo di Tolentino. Prima abbiamo raccontato della sua devozione, pregando davanti alla statua; ma fu anche fautore di quel viaggio di ritorno a Roma di papa Pio VII dall’esilio. San Vincenzo Maria Strambi consigliò al papa una ‘deviazione’ facendolo passare a Tolentino, tantoché con tale occasione depose una corona e benedì tale statua della Madonna con Gesù Bambino in una celebrazione che si tenne nella basilica di san Nicola il 17 maggio 1815, insieme ad altre immagini della Madonna provenienti dalle città limitrofe”.
Per quale motivo i fedeli si affidano a Lei?
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“La festa della Madonna è sempre stata nel mese di maggio, ma successivamente a questa incoronazione della statua della Madonna e di Gesù Bambino tale festa fu tenuta il 17 maggio. E sempre per la devozione che coinvolgeva la città con il suo territorio fu istituita la ‘peregrinatio’ della statua della Madonna nelle chiese del territorio durante il mese di maggio, che si è svolta fino all’evento sismico del 2016. Per quanto riguarda la devozione abbiamo citato alcuni esempi; ma, in particolare, è interessante ricordare come partì dai sacerdoti che reggevano la chiesa della Madonna della tempesta una preghiera per la pace durante la Prima Guerra mondiale.
Questo aspetto è interessante perché si ha qualche notizia che, essendo l’amministrazione comunale del tempo interventista, sollecitava la Chiesa a prendere una posizione a favore della guerra, mentre i sacerdoti tolentinati non erano d’accordo con questa presa di posizione; anzi, pensarono di dedicare una preghiera alla Madonna della Tempesta perché riportasse la pace; quindi questo Santuario divenne un luogo particolare di preghiera. Un altro aspetto da ricordare è che durante i bombardamenti del 1944, che coinvolsero il territorio maceratese, quindi anche Tolentino, non si ebbero danni alle persone nel territorio tolentinate, anche se sappiamo che nel marzo dello stesso anno molti giovani della città furono trucidati dai nazisti e dai fascisti a Montalto, nell’entroterra maceratese”.
"O Vergine gloriosa e Madre nostra Maria, che noi veneriamo sotto il nome di Madonna della Tempesta, vedete quale orrenda e micidiale tempesta si è rovesciata per tutta l’Europa e nel mondo. Il grido di guerra risuona per ogni dove e sono sorte genti contro genti, regni contro regni e stragi e morti non solo sono ricominciate ma proseguono e minacciano di divenire più spesse e crudeli e di estendersi maggiormente":ad inizio della Prima Guerra Mondiale ci si affidò a Lei per chiedere la pace: quale valore ha la preghiera?
“Per la pace ci si affidava molto alla preghiera. Quale valore ha? E’ evidente che chi non crede può essere scettico; però dobbiamo prendere atto di un fatto: anche nella storia recentissima (per questo a Tolentino è stata ridiffusa tale preghiera alla Madonna della Tempesta per la Prima Guerra mondiale, ma le ragioni sono le stesse) le strategie umane portano pochi frutti, anzi tendono sempre più ad inasprire, perché non partono realmente da una volontà di pace, ma vogliono ‘sistemare’ le situazioni in base a punti di vista in cui occorre sempre stabilire chi ha più ragione di altri. Sono considerazioni che bisogna fare evidentemente;però sappiamo anche che se il tutto non parte da un cambiamento del cuore di chi governa queste situazioni, forse le strategie non hanno tutta l’efficacia, come anche la storia recente ci sta dicendo. Affidarsi alla preghiera significa che anche noi non dobbiamo perdere la speranza e non cedere alla rabbia ed alla disperazione nel vivere, più o meno direttamente, queste circostanze, compresi la guerra od i mali che assillano il mondo, presentati spesso anche in modo fuorviante. Vediamo le tempeste, che ci sono, anche quelle meteorologiche, ma anche della nostra situazione personale o familiare. Quindi la preghiera ha efficacia, come narrano le testimonianze storiche, che dicono che aiuta il vivere di un popolo”.