Città del Vaticano , sabato, 24. maggio, 2025 10:26 (ACI Stampa).
“Questo nostro primo incontro non è certo il momento per fare discorsi programmatici, ma piuttosto è per me l’occasione di dirvi grazie per il servizio che svolgete, e che io, per così dire, “eredito” dai miei Predecessori” con queste parole Papa Leone XIV ha salutato gli Officiali della Curia Romana, i Dipendenti della Santa Sede, del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e del Vicariato di Roma ricevuti stamane in udienza nell’aula Paolo VI. E' questo il primo incontro con i dipendenti vaticani che con un grande, sentito e prolungato applauso hanno accolto il Papa. Papa Leone, allora, con umorismo risponde a questo applauso: "Quando gli applausi durano più del discorso, dovrò fare un discorso più lungo. E allora, state attenti!".
Ricorda la sua venuta a Roma quando “l’amato Papa Francesco” lo aveva nominato Prefetto del Dicastero per i Vescovi: un vero e proprio “cambiamento”, così lo definisce papa Leone XIV. Ricorda, poi, in merito alla sua elezione a pontefice, le parole che Simon Pietro disse a Gesù sul lago di Tiberiade: “Signore, tu sai tutto, tu sai che ti voglio bene”. E poi, continua: “I Papi passano, la Curia rimane. Questo vale in ogni Chiesa particolare, per le Curie vescovili. E vale anche per la Curia del Vescovo di Roma. La Curia è l’istituzione che custodisce e trasmette la memoria storica di una Chiesa, del ministero dei suoi Vescovi. Questo è molto importante”.
“Senza memoria il cammino si smarrisce, perde il senso del percorso. Ecco, carissimi, questo è il primo pensiero che vorrei condividere con voi: lavorare nella Curia Romana significa contribuire a tenere viva la memoria della Sede Apostolica, nel senso vitale che ho appena accennato, così che il ministero del Papa possa attuarsi nel migliore dei modi”, continua il pontefice.
Fa riferimento, inoltre, anche alla “dimensione missionaria della Curia e di ogni istituzione legata al ministero petrino”. Un punto sul quale - dice papa Leone XIV - “ha insistito molto Papa Francesco, che, coerentemente con il progetto enunciato nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, ha riformato la Curia Romana nella prospettiva dell’evangelizzazione, con la Costituzione apostolica Praedicate Evangelium”.
“Come penso sappiate - continua poi il pontefice - l’esperienza della missione fa parte della mia vita, e non solo in quanto battezzato, come per tutti noi cristiani, ma perché come religioso agostiniano sono stato missionario in Perù, e in mezzo al popolo peruviano è maturata la mia vocazione pastorale. Non potrò mai ringraziare abbastanza il Signore per questo dono!”.