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30 anni di Ecclesia Dei. La risposta di Giovanni Paolo II allo scisma di Lefebvre

Monsignor Marcel Lefebvre |  | Wikicommons pubblico dominio Monsignor Marcel Lefebvre | | Wikicommons pubblico dominio

Il 2 luglio 1988 - 30 anni fa - Papa Giovanni Paolo II emanava il Motu Proprio Ecclesia Dei con cui dava vita alla omonima Pontificia Commissione che aveva “il compito di collaborare con i Vescovi, con i Dicasteri della Curia Romana e con gli ambienti interessati, allo scopo di facilitare la piena comunione ecclesiale dei sacerdoti, seminaristi, comunità o singoli religiosi e religiose finora in vario modo legati alla Fraternità fondata da Mons. Lefebvre, che desiderino rimanere uniti al Successore di Pietro nella Chiesa Cattolica, conservando le loro tradizioni spirituali e liturgiche”.

Questa dunque la risposta immediata di Giovanni Paolo II allo scisma perpetrato da Monsignor Lefebvre che il 30 giugno dello stesso anno aveva ordinato 4 vescovi senza mandato pontificio, atto che aveva fatto scattare la scomunica latae sententiae per lui e per i 4 presbiteri ordinati. 

Secondo Giovanni Paolo II lo scisma di Lefebvre nasce da “una incompleta e contraddittoria nozione di Traditione. Incompleta, perché non tiene sufficientemente conto del carattere vivo della Tradizione. Ma è soprattutto contraddittoria una nozione di Tradizione che si oppone al Magistero universale della Chiesa, di cui è detentore il Vescovo di Roma e il Corpo dei Vescovi. Non si può rimanere fedeli alla Tradizione rompendo il legame ecclesiale con colui al quale Cristo stesso, nella persona dell'apostolo Pietro, ha affidato il ministero dell'unità nella sua Chiesa”.

Trenta anni dopo le distanze restano tra la Chiesa Cattolica e la Fraternità San Pio X restano ancora profonde, nonostante le tante concessioni di Benedetto XVI prima - a partire dalla remissione della scomunica - e di Francesco poi. 

La Pontificia Commissione Ecclesia Dei dal 2009 - per volere di Papa Benedetto XVI - è stata collegata direttamente alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Il presidente, infatti, è il Prefetto della Congregazione stessa. 

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