Advertisement

Polonia, beatificate quindici suore che i sovietici assassinarono nel 1945

Lo scorso 31 maggio, beatificate in Polonia quindici suore martirizzate dai sovietici

Martiri del Comunismo | Il quadro che rappresenta le 15 suore martiri dei sovietici recentemente beatificate | Conferenza Episcopale Polacca Martiri del Comunismo | Il quadro che rappresenta le 15 suore martiri dei sovietici recentemente beatificate | Conferenza Episcopale Polacca

Nel 1945, quindici suore della Congregazione di Santa Caterina , tutte di origine tedesca, furono colte in una imboscata e uccise dai soldati sovietici in diverse località nel 1945. Sono state beatificate a Braniewo (Braunsberg) lo scorso 31 maggio, a pochi chilometri dall’exclave russa di Kaliningrad.

L’imboscata contro le suore avvenne ad Olsztyn ed altre città della Prussia orientale. Alcune sono state uccise sul colpo, altre sono state deportate in Unione Sovietica. Diverse di loro erano state violentate dai soldati.

Erano suore di Santa Caterina, che lavoravano in ospedali o parrocchie quando l’Armata Rossa invase la Polonia Orientale.

Il Cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi, ha affermato nell’omelia della Messa “un appello alla pace per il mondo intero, soprattutto alla luce della guerra che infuria non lontano da qui”.

La beatificazione ha avuto luogo a Braniewo, nell’arcidiocesi di Warmia, in quella che è stata la prima beatificazione della regione.

Advertisement

Il cardinale Semeraro ha osservato che le neo-beate "offrirono la loro suprema testimonianza di fede nel contesto di una lotta ideologica che seminò persecuzione e morte, violenza e distruzione nell'Europa del loro tempo”.

E ha aggiunto che Krzysztofa Klomfass e le sue 14 compagne ci insegnano oggi una lezione speciale. “In primo luogo – ha detto - si oppongono alla cultura dell'odio e della divisione così diffusa nella società contemporanea. Sono testimoni convincenti della presenza di Dio nella storia di fronte a coloro che calpestano la dignità umana negando Dio e la sua parola di verità e di vita. Oggi, durante questa cerimonia di beatificazione, ricordiamo la loro storia non per vendicarci o cercare una riparazione basata sulla giustizia umana, ma per ricevere da loro ciò che più apprezzano: perdono, misericordia e amore per ogni persona".

Il Cardinale Semeraro ha sottolineato che "le voci della coscienza che non possono essere messe a tacere, i profeti di pace sempre attuali sulla terra, i nuovi Beati di oggi, offrono a ciascuno di noi due parole: perdono e conversione".

Semeraro ha detto che queste voci ci chiamano al perdono e alla conversione, scegliendo “la pace, la fraternità, il rispetto della libertà altrui e la serenità nei rapporti interpersonali”. Il cardinale ha notato che anche oggi si verificano persecuzioni contro i cristiani, con “armi diverse”, persecuzioni “più sottili, in cui la cultura e i media vengono usati come strumenti”. E così, “contrastare una tale cultura diventa oggi un vero martirio quotidiano, un impegno non privo di conseguenze per tutti coloro che svolgono un'opera educativa pienamente in linea con il messaggio di Cristo e che promuove un'umanità autentica".