Padova , venerdì, 6. giugno, 2025 18:00 (ACI Stampa).
Si avvicina a grandi passi la festa del 13 giugno dedicata ad un dei santi più amati e pregati di tutto il mondo: sant’Antonio da Padova. E Padova si sta preparando con cura a questo appuntamento, che vede la partecipazione di migliaia di persone. Già ieri la città è stata “invasa” da decine e decine di pullman organizzati per l’annuale pellegrinaggio della diocesi di Adria e Rovigo, che ha avuto il suo culmine in una messa concelebrata con decine di sacerdoti e il vescovo diocesano.
SI festeggia il Santo - come viene universalmente e affettuosamente chiamato - non solo con le celebrazioni religiose e i momenti di preghiera, ma anche con appuntamenti di richiamo culturale, mettendo al centro libri, musica, incontri, dibattiti.
Stasera si terrà il concerto “Rosso di sera - La voce del Creato” con voci soliste, piano, recitazione in occasione degli 800 anni del Cantico delle Creature di san Francesco. La serata organizzata dall’Associazione Palio Arcella vedrà protagonisti il soprano Beatrice Bavaresco e al pianoforte il M° Mauro Perissinotto; attore Alberto Riello e drammaturga di Loredana D’Alesio . Domani all’Istituto Teologico S. Antonio Dottore a Padova si approfondirà il tema delle migrazioni a 360° con l’incontro-convegno aperto al pubblico “Migranti, pellegrini di speranza” e contestuale corso di formazione rivolto ai giornalisti promosso come di consueto dal mensile «Messaggero di sant’Antonio». Ricco il parterre dei relatori. Padre Giulio Albanese (giornalista, fondatore della prima agenzia d’informazione sull'Africa, Misna) aiuterà a delineare il volto dei migranti che giungono in Italia, fornendo gli strumenti per orientarsi nel complesso panorama delle migrazioni, contestualizzando il fenomeno. Sarà poi la volta della scrittrice, filosofa e teologa Mariapia Veladiano, che affronterà il tema dell'accoglienza dal punto di vista antropologico, etico e filosofico. Paola Baretta, portavoce della Carta di Roma, affronterà i dettagli della Carta deontologica sui temi delle migrazioni e dei migranti, e le novità del nuovo testo unico. E sempre domani il Giugno Antoniano sarà a Camposampiero nell’Alta Padovana per la visita guidata “Sulle strade del Santo”, con partenza dall’Oratorio del Noce. Si tratta di un percorso con letture e approfondimenti storici tra i luoghi più significativi della cittadina di origini medievali, luogo antoniano e città d’acque, ricca di tracce di storia, arte e spiritualità francescana. Perché qui risiedeva il Santo negli ultimi tempi della sua breve esistenza e qui si trovano i Santuari che rendono testimonianza di questa sua presenza e sono anch’essi luoghi antichi di grande tradizione di pellegrinaggio.
Molto atteso è l’incontro con don Luigi Maria Epicoco, presenza ormai fissa e sempre molto apprezzata dal pubblico del Giugno Antoniano. Lunedì 9 giugno, in Basilica di S. Antonio, alle 20.45, il sacerdote racconterà la figura di san Kolbe nella conferenza “Massimiliano Maria Kolbe: una luce nell'abisso”. L’evento è organizzato dalle Edizioni Messaggero Padova. Presbitero della diocesi di L’Aquila, Epicoco, classe 1980, insegna filosofia all'ISSR Fides et ratio dell'Aquila, alla Pontificia Università Lateranense, alla Pontificia Accademia Alfonsiana, e alla Pontificia Facoltà Teologica Teresianum. Ed è conosciuto presso il grande pubblico soprattutto grazie ai suoi numerosi libri tradotti in diverse lingue per varie case editrici, tra cui le Edizioni Messaggero Padova.
Se ovviamente è sant’Antonio il centro delle attese, speranze, preghiere, devozione che in questi giorni trova la sua espressione più ampia e partecipata, nella basilica antoniana da molto tempo si è concretizzata una forte devozione anche per san Massimiliano Kolbe, una figura che continua a rendere il messaggio evangelico pratica quotidiana, capace di sconfiggere le atrocità più indicibili, e rendere davvero libero e forti, anche quando il mondo e la storia sembrano cancellare senso e umanità. Un santo per questi nostri tormentati tempi e le tragedie che non riusciamo a fronteggiare e a cui non troviamo una soluzione davvero efficace.