Camerino , martedì, 10. giugno, 2025 18:00 (ACI Stampa).
‘La modernità di una mistica del Rinascimento italiano: Santa Camilla Battista da Varano’: questo è stato il titolo del convegno svoltosi al monastero ‘Santa Chiara’ di Camerino, in provincia di Macerata, moderato da fra Lorenzo Turchi, docente della Pontificia Università Antonianum di Roma, con quattro relazioni: ‘Le opere latine di santa Battista da Varano, clarissa e umanista’ a cura della dottoressa Silvia Serventi, ricercatrice indipendente; ‘II profilo e l’avventura di sora Battista tra le clarisse e i monasteri di I Regola’ a cura della professoressa Letizia Pellegrini, docente di Storia del Cristianesimo all’Università di Macerata; ‘Immagini e visioni da un monastero’, proposta dal professor Giuseppe Capriotti, docente di Storia delle Religioni all’Università di Macerata; infine il professor Pierluigi Feliciati, docente di Scienze documentarie all’Università di Macerata, ha incentrato la relazione sul tema ‘L’archivio del monastero di Santa Chiara di Camerino: progetto di recupero e valore’. La giornata è stata conclusa dalla celebrazione eucaristica officiata da monsignor Francesco Massara, arcivescovo di Camerino-San Severino Marche e vescovo di Fabriano-Matelica; mentre nella serata è stato proposto lo spettacolo teatrale ‘Come una carezza – Il viaggio di Camilla Battista Varano’ del ‘Gruppo Teatro in bilico’.
Nella giornata di studio è stato presentato il volume di santa Camilla Battista da Varano, ‘La purità del cuore ed altri scritti’, a cura di Silvia Serventi, dottoressa di ricerca in italianistica e docente di storia dell’arte: “Diversamente dall’autobiografia o dai ‘Dolori mentali’, il ‘Trattato della purità del cuore’ non ha avuto un’ampia diffusione e, sino all’ultima ripresa degli studi, erano noti solo tre manoscritti tardivi legati all’ambiente oratoriano, nei quali compariva sempre collocata tra i ‘Dolori mentali’ ed un compendio delle ‘Istruzioni al discepolo’. I due codici, entrambi del XVI secolo, permettono una revisione del testo su una base più sicura e consentono di leggerlo in una versione più completa e vicina all’originale”.
A lei chiediamo di raccontare l’occasione per questa pubblicazione: “In quest’anno cade il quinto centenario dalla morte di Battista da Varano, al secolo Camilla, figura significativa di monaca umanista passata dalla corte di Camerino al monastero per lei edificato dal padre. Con la nuova edizione incentrata sul ‘Trattato della purità del cuore’ si mette a frutto il ritrovamento di versioni diverse dell’opera e la si rilegge alla luce dell’intera produzione della clarissa marchigiana pubblicata in appendice. Nel 2009 infatti, quando gli studi intorno alla sua figura fiorirono in vista della canonizzazione avvenuta nel 2010, furono rinvenuti a Padova e a Genova due importanti manoscritti che presentano un testo più ampio di quello che si conosceva, il primo in latino e il secondo in volgare”.
Ma chi era questa santa?
“Camilla Battista da Varano, beata dal 1843 e santa dal 2010, è stata un personaggio unico nel panorama italiano della seconda metà del Quattrocento: figlia di aristocratici, educata agli studi umanistici, diviene poi clarissa e mistica. Ed altrettanto unica è l’unione di umanesimo e misticismo. Leggere il ‘De puritate cordis’ in un latino che potrebbe essere quello di Marsilio Ficino è già un’esperienza del tutto fuori del comune”.