Città del Vaticano , mercoledì, 11. giugno, 2025 10:26 (ACI Stampa).
Guarigione. Un parola che nel Vangelo ricorre e che crea speranza. Di questo ha parlato Papa Leone XIV questa mattina nella catechesi dell' Udienza Generale in Piazza San Pietro, commentando il passo di Marco: "Coraggio, alzati ti chiama!".
Il Papa inizia con un invito "a mettere davanti al Cuore di Cristo le vostre parti più doloranti o fragili, quei luoghi della vostra vita dove vi sentite fermi e bloccati. Chiediamo al Signore con fiducia di ascoltare il nostro grido e di guarirci!"
E poi parla di Bartimeo, il cieco nato. Gesù va a Gerusalemme proveniente da Gerico "dagli “inferi” di Gerico, città che sta sotto il livello del mare. Gesù, infatti, con la sua morte, è andato a riprendere quell’Adamo che è caduto in basso e che rappresenta ognuno di noi".
Come Bartimeo, figlio di Timeo, ma solo, "figlio dell'onore" ma in una situazione disperata. Seduto, solo, con il bisogno di essere aiutato per essere rimesso in cammino: "Cosa possiamo fare quando ci troviamo in una situazione che sembra senza via d’uscita? Bartimeo ci insegna a fare appello alle risorse che ci portiamo dentro e che fanno parte di noi. Lui è un mendicante, sa chiedere, anzi, può gridare! Se desideri veramente qualcosa, fai di tutto per poterlo raggiungere, anche quando gli altri ti rimproverano, ti umiliano e ti dicono di lasciar perdere. Se lo desideri davvero, continua a gridare!"
La preghiera di Bartimeo è perfetta anche per oggi :"Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore". Bartimeo, cieco, riconosce Gesù che non va da lui subito: "è il modo per riattivare la vita di Bartimeo: lo spinge a rialzarsi, si fida della sua possibilità di camminare. Quell’uomo può rimettersi in piedi, può risorgere dalle sue situazioni di morte. Ma per fare questo deve compiere un gesto molto significativo: deve buttare via il suo mantello !"