Quindi in questo mese, dedicato dalla Chiesa al Sacro Cuore di Gesù abbiamo chiesto a sorella Antonella Fraccaro di spiegarci il motivo per cui in quest'enciclica papa Francesco invita ad imitare san Charles de Foucauld: "Papa Francesco ha scelto di citare, tra le altre figure legate al Sacro Cuore, anche Charles de Foucauld. Già nel numero 129, il primo dell'enciclica in cui Charles è citato, il papa spiegava che lui Bambino 'e Santa Teresa di Gesù, senza averne la pretesa, hanno rimodellato alcuni elementi della devozione al Cuore di Cristo, aiutandoci a comprenderla in modo ancora più fedele al Vangelo'.
Quanto era importante per san de Foucauld il Cuore di Gesù?
"Che Charles ha scelto come emblema della sua proposta spirituale il cuore e la croce dice molto. Egli voleva vivere secondo il Vangelo di Gesù e la sua carità, il suo amore. Lui stesso spiega alla cugina Marie de Bondy il motivo della scelta: 'Chiedete forse perché questo termine 'IESUS CARITAS', è il termine romano; e sono romano fino in fondo al cuore'. Essere 'romano' significa, per lui, essere una persona che cerca e diffondere il bene a servizio di tutti e fa questo in comunione con la Chiesa, con gli altri cristiani, in un clima di confronto continuo, fraterno e di bontà”.
In quale modo si possono riparare i cuori feriti?
"Un cuore è ferito per diversi motivi: ha ricevuto un'accusa, ha commesso un peccato o ha subìto un'offesa. E' possibile guarire il cuore quando si riconosce il motivo per il quale soffre; affrontando il problema in una condizione di aiuto, di confronto, attraverso la fiducia e la sincerità, senza nascondere le fragilità. Il cuore si ripara, guarisce, se siamo disponibili a questa guarigione, accettando un cammino di affidamento, di umiltà e di perdono".
Perché Charles de Foucauld ha scelto di farsi 'piccolo'?
"Charles de Foucauld conosceva bene sé stesso. La ricerca della verità lo ha condotto a compiere diverse esperienze di vita, che lo hanno portato a scegliere di affidarsi alla vita di Nazareth, una vita semplice, ordinaria, povera, fatta di piccole cose. Questa vita lo ha convinto a donare tutto sé stesso. Anche il sacerdozio ha voluto viverlo nel nascondimento, nella piccolezza, a imitazione di Gesù. Parlando di Gesù, in una meditazione, scrive: 'Hai impiegato solo 3 anni a insegnare la verità al mondo, mio Dio, a fondare la tua Chiesa, a formare i tuoi apostoli; ma hai giudicato che non era troppo consacrarne 30 a predicare agli uomini l'esempio dell'umiltà, dell'abbassamento, della vita nascosta… in questa vita di evangelizzazione, imitiamoLo, siamo anche là poveri,… piccoli, abbassati quanto Lui, anzi più grandi del nostro maestro', contenuta nel libro: Fammi cominciare una nuova vita Marco”.
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In quale modo la vita di san Charles de Foucauld può indicare la via alla fraternità?
"Nell'enciclica 'Fratelli tutti ' Charles de Foucauld è ricordato come il 'fratello universale'. Lui stesso voleva essere un fratello universale, come scriveva: 'Voglio abituare tutti gli abitanti, cristiani, musulmani ed ebrei e idolatri a considerarmi come loro fratello, il fratello universale... Cominciano a chiamare la casa 'la fraternità', e questo mi è caro…'. La sua vita, ancorata nelle pagine del Vangelo meditato a lungo sue giornate, la cura appassionata verso i poveri, gli ultimi, verso coloro che soffrono e il confronto continuo con credenti e non credenti, hanno condotto Charles a cercare fraternità. L'ha cercata con tutto sé stesso, fino all'ultimo respiro e nel dono totale di sé, per amore.