Roma , lunedì, 16. giugno, 2025 9:00 (ACI Stampa).
Oggi avrebbe avuto 43 anni. Ma nel luglio 2007, Floribert Bwana Chui aveva resistito a un tentativo di corruzione a Goma. Fu trovato ucciso a colpi di machete il giorno dopo. La sua testimonianza fu ricordata da Papa Francesco il 2 febbraio 2023, durante il suo viaggio in Repubblica Democratica del Congo, e il 15 giugno è stato beatificato in San Paolo Fuori Le Mura.
Il Cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi, lo ha definito, nella messa di beatificazione, “un maestro di speranza”.
Ricordò Papa Francesco: “Mi viene in mente la testimonianza di un giovane come voi, Floribert: a soli ventisei anni, venne ucciso a Goma per aver bloccato il passaggio di generi alimentari deteriorati, che avrebbero danneggiato la salute della gente. Poteva lasciare andare, non lo avrebbero scoperto e ci avrebbe pure guadagnato. Ma, in quanto cristiano, pregò, pensò agli altri e scelse di essere onesto, dicendo no alla sporcizia della corruzione. Questo è mantenere non solo le mani pulite, ma il cuore pulito”.
Nato il 13 giugno 1981 a Goma, capoluogo del Kivu, Floribert assorbe su di sé l’eterno conflitto di quel territorio. Incontra la Comunità di Sant’Egidio, e si unisce a loro nelle visite ai poveri, e in particolare ai maiboo, cioè i ragazzi di strada.
Quindi, va a lavorare a Kinshasa, all’Office Congolais de Contrôle, che si occupa di verificare la qualità delle merci che transitano nel Paese, ma decide di tornare a Goma, per prendersi cura dei suoi ragazzi e tornare dalla sua fidanzata e dai suoi amici. Uno di questi era Jonathan, rimasto solo per strada a Goma, senza età perché in Repubblica Democratica del Congo l’iscrizione anagrafica è complicata e costosa, cui Floribert si offre di pagare gli studi.