"L'amore che ognuno di noi deve offrire agli altri - continua nel Messaggio - è quello che si pone al livello di chi lo riceve, così come ha fatto Gesù che si è messo al nostro livello, solidale con chi è disprezzato, con coloro ai quali è tolta la vita perché considerato di nessun valore. Perciò Gesù può ricevere una risposta d'amore da noi, perché in questo suo abbassarsi ci comunica il suo amore, che possiamo restituire a Lui nella gratitudine. Così è con il povero. Se lo amiamo mettendoci al suo livello, l'amore che gli comunichiamo ci ritorna nella sua gratitudine, fatta non di umiliazione, ma di gioia”.
Cita san san Paolo, papa Leone XIV: “Per proteggere e conservare la fede, l’apostolo Paolo ci indica in che modo equipaggiarsi: indossare l’armatura di Dio per resistere alle insidie del diavolo; cingere i fianchi con la verità; rivestire la corazza della giustizia; afferrare lo scudo della fede, con cui spegnere le frecce infuocate del Maligno; prendere l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio”.
Ricorda le “tante lodevoli opere di bene” che l’Ordine “compie in varie parti del mondo”. Oper che hanno bisogno “di tanti mezzi, anche economici, e di tante mediazioni. Ma occorre sempre fare attenzione a considerare i mezzi solo come tali, funzionali al raggiungimento dello scopo”. E poi precisa: “Tuttavia, per raggiungere uno scopo buono i mezzi devono essere buoni; ma in questo campo la tentazione può presentarsi facilmente sotto parvenza di bene, come illusione di poter raggiungere le finalità buone che ci si propone con dei mezzi che poi si potrebbero rivelare non conformi alla volontà di Dio”.
Per le tentazioni, papa Leone allora fa riferimento all’episodio evangelico che vede lo stesso Gesù tentato: e Lui, “riafferma, anche in questa tentazione particolarmente subdola, la supremazia di Dio e non si vende alla potenza di questo mondo”. E sottolinea che “se avesse acconsentito alla tentazione, Gesù avrebbe adottato dei mezzi illeciti e non avrebbe conseguito il fine posto dal Padre alla sua missione”.
E continua: “L’Ordine di Malta, nel corso della storia, ha assunto a seconda delle contingenze mezzi differenti, che però vanno vagliati nella loro validità attuale per raggiungere il fine di tuitio fidei e obsequium pauperum. Lungo i secoli, l’Ordine ha assunto una sempre maggiore rilevanza nell’ambito internazionale, un tipo del tutto particolare di sovranità, con prerogative in tale ambito che devono necessariamente essere funzionali alla finalità di tuitio fidei e obsequium pauperum. Se tali prerogative venissero da voi usate lasciandovi attrarre nella mondanità, magari senza accorgervene, proprio per l’illusione che la mondanità comporta, correreste il pericolo di agire perdendo di vista il fine”.
"Lo Spirito fa scoprire gli inganni del maligno, quindi siamo chiamati a discernere continuamente se ci sta conducendo lo Spirito oppure il maligno o comunque il nostro interesse. Siete impegnati in un cammino di rinnovamento. Il rinnovamento non può essere semplicemente istituzionale, normativo: dev'essere anzitutto interiore, spirituale, perché questo dà il senso ai cambiamenti delle norme" continua papa Leone XIV. Un “cammino di rinnovamento” che “non è terminato, anzi è sempre agli inizi, perché esso richiede la conversione del cuore, compito di tutta la vita per ognuno di noi”. E precisa che "la conversione, tuttavia, è sempre incentivata da un'esperienza significativa che tocca il nostro cuore. La vostra azione a favore dei Signori Malati, come voi amate dire, e dei poveri di qualsiasi tipo, meritoria davanti a Dio e davanti agli uomini, è ciò che sostiene la vostra conversione".
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E concludono: “La Vergine del Fileremo, San Giovanni Battista e il Beato Gerardo intercedono per il compimento di tutti i vostri più nobili sentimenti e desideri”.