La conversazione arriva ad Álvaro Del Portillo, successore di san Josemaría alla guida dell'Opus Dei, che chiede a Cotelo, di pensare al luogo e alla soluzione per collocare nella piazza un'immagine mariana. Si poteva porre sotto il titolo di Mater Ecclesiae. Cotelo che lavorava come architetto e viveva nella sede della Prelatura in viale Bruno Buozzi, fece varie visite alla Piazza. Poi ecco l'idea: sostituire una finestra sulla facciata dell'edificio collocato tra il cortile di San Damaso e la piazza con un mosaico della Madonna. Il 27 giugno 1980 fu fatto arrivare il progetto al Papa: era costituito da una sorta di album con testi, disegni e fotografie, accompagnato da alcuni schizzi.
Ci volle tempo per la realizzazione e il 7 dicembre 1981 il mosaico fu montato, iI giorno seguente, Giovanni Paolo II lo benedisse. La Solennità dell' Immacolata nell'anno in cui il Papa era scampato alla morte dopo l'attentato fecero scaturire dal suo cuore una preghiera, che Giovanni Paolo II chiedeva di ricordare passando in Piazza San Pietro. Eccola.
1. Madre Immacolata!
In questo giorno solenne, mentre ci troviamo di fronte alla tua Figura conformemente alla tradizione della città in cui si trova la Sede di Pietro, desideriamo soprattutto esprimere l’amore e la venerazione, con cui circondiamo la tua Immacolata Concezione, che è segno dell’avvento di Dio e della umana speranza.
I tempi in cui viviamo hanno un particolare bisogno di questo segno.
2. Infatti, il mondo di oggi – come insegna l’ultimo Concilio – soffre di molteplici squilibri e tutti “si collegano con uno squilibrio più fondamentale, radicato nel cuore dell’uomo”.
“...È nell’uomo stesso che molti elementi si contrastano a vicenda. Da una parte infatti... fa esperienza dei suoi molteplici limiti; dall’altra si sente illimitato nelle sue aspirazioni... Peggio, debole e peccatore, non di rado fa quello che non vorrebbe e non fa quello che vorrebbe.
Per cui soffre in sé stesso una divisione dalla quale provengono anche tante e così gravi discordie nella società...”.
La vita di molti “è impregnata di materialismo pratico...”.
Molti “sono persuasi che il futuro regno dell’uomo sulla terra appagherà tutti i desideri del loro cuore.
Non mancano però anche coloro che hanno dubitato del senso della vita...” (cf. Gaudium et Spes, 10).
Si potrebbe completare questo quadro, tracciato più di dieci anni fa dal Concilio, con diversi particolari che dimostrano la grande minaccia incombente sull’uomo e sul mondo. Questi particolari sono sufficientemente conosciuti da coloro che sono qui riuniti.
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3. Perciò, i tempi nei quali viviamo hanno bisogno di te, Immacolata Madre del Salvatore, che per tutte le generazioni non cessi di essere il segno dell’avvento di Dio e il segno dell’umana speranza.
Di fronte a questo segno si è trovato il papa Pio XII, il quale, negli orribili tempi della seconda guerra mondiale, ha consacrato al tuo Cuore Immacolato tutto il genere umano.
Di fronte a questo segno si pone colui che, per volontà divina, è oggi il suo successore nella Sede romana – e dice:
“O Madre degli uomini e dei popoli, Tu conosci tutte le loro sofferenze e le loro speranze, Tu senti maternamente tutte le lotte fra il bene e il male, tra la luce e le tenebre che scuotono il mondo: accogli il nostro grido rivolto nello Spirito Santo direttamente al Tuo cuore ed abbraccia con l’amore della Madre e della Serva del Signore i popoli che questo abbraccio più aspettano, e insieme i popoli il cui affidamento Tu pure attendi in modo particolare. Prendi sotto la tua protezione materna l’intera famiglia umana che, con affettuoso trasporto, a Te, o Madre, noi affidiamo. S’avvicini per tutti il tempo della pace e della libertà, il tempo della verità, della giustizia e della speranza.
4. Monstra Te esse Matrem!
Mostraci che sei Madre, anche se meritiamo così poco questo amore materno.
Però l’amore di una madre è sempre più grande! In esso si manifesta la Misericordia di Dio stesso, che è più potente di ogni male che si è impadronito della storia dell’uomo e del suo cuore.