Advertisement

Crisi climatica, un Documento sottolinea che “la Chiesa non rimarrà in silenzio”

Frutto del discernimento collettivo delle Chiese dell'Africa, dell'America Latina e dei Caraibi e dell'Asia

La conferenza stampa di oggi |  | Daniel Ibanez / EWTN
La conferenza stampa di oggi | Daniel Ibanez / EWTN
Copertina del Documento |  | Sala Stampa della Santa Sede
Copertina del Documento | Sala Stampa della Santa Sede

È stato presentato oggi presso la Sala Stampa della Santa Sede un documento sui temi della giustizia climatica, della conversione ecologica e della cura della Casa Comune. Una richiesta di attenzione su questi temi tanto cari prima a Papa Francesco e a Papa Leone oggi.  Tutto ciò è frutto del discernimento collettivo delle Chiese dell'Africa, dell'America Latina e dei Caraibi e dell'Asia in preparazione alla COP30.

Il documento è in spagnolo e ha come titolo “Un llamado por la justicia climática y la casa común: conversión ecológica, transformación y resistencia a las falsas soluciones” ed è stato redatto dal Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar (SECAM), dalla Federazione delle Conferenze Episcopali dell'Asia (FABC) e dal Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM), coordinate dalla Pontificia Commissione per l'America Latina (PCAL).

“Un cammino di speranza e di conversione ecologica ispirati sia dalla Laudato Sì di Papa Francesco che dall'appello di Papa Leone XIV a vivere un'ecologia integrale con giustizia, chiediamo una profonda conversione ecologica”, si legge nelle prime pagine del Documento. Dunque si tratta di un documento che mostra che la lotta per la conversione climatica non è solo ambientale, ma è anche una questione morale.

“La Chiesa non rimarrà in silenzio. Continueremo a parlare con la scienza, con la società civile, con i più vulnerabili, con la verità e la coerenza, finché non sarà fatta giustizia”, questo emerge tra le prime pagine del Documento.

“La crisi climatica è una realtà urgente, con un riscaldamento registrato di 1,55°C  nel 2024. Non è solo un problema tecnico: è una questione esistenziale, una questione di giustizia, di dignità e di cura della nostra casa comune. La scienza è chiara: limitare il riscaldamento globale a 1,5°C per evitare effetti catastrofici. Non dobbiamo mai abbandonare questo obiettivo. Sono il Sud del mondo e le generazioni future a subirne già le conseguenze”, così si legge nel Documento.

Advertisement

Ma cosa può fare la Chiesa davanti a tutto questo? Nella Documentazione si legge a proposito: “La Chiesa non si ferma alle parole: difenderemo i più vulnerabili in ogni decisione sul clima e sulla natura. Educheremo all'ecologia integrale e promuoveremo economie solidali, la “sobrietà felice” della Laudato si' e il “buon vivere” delle saggezze ancestrali. Rafforzeremo l'alleanza intercontinentale tra i Paesi del Sud globale per promuovere la cooperazione e la solidarietà. Monitoreremo i risultati delle COP attraverso un Osservatorio sulla giustizia climatica. Chiediamo una coalizione storica tra attori del Nord e del Sud globale per affrontare le crisi in modo solidale”.

Il Cardinale Jaime Spengler, Arcivescovo di Porto Alegre, Brasile, Presidente del CELAM e Presidente della CNBB, durante la conferenza stampa di oggi ha sottolineato l’importanza dei giornalisti per far arrivare la preoccupazione della Chiesa su questo argomento. “Alzo una voce che non è solo mia, ma dei popoli amazzonici, delle comunità fluviali, indigene, afro-discendenti, contadine… il documento che presentiamo non è un gesto isolato. È il frutto di un processo sinodale, di discernimento spirituale e comunitario tra Chiese sorelle del Sud globale: Africa, Asia, America Latina e Caraibi. Contiene i principali punti di appoggio, le proposte e le denunce fatte dalla Chiesa, in accordo con il Magistero di Papa Francesco e di Papa Leone XIV, in relazione alla crisi climatica e alle questioni in discussione alla COP30. Presentiamo oggi questo documento a Papa Leone XIV e speriamo che venga preso in considerazione durante la fase preparatoria della COP30. Il suo messaggio è chiaro: non c'è giustizia climatica senza conversione ecologica, e non c'è conversione ecologica senza resistenza alle false soluzioni”, dice il Cardinale Jaime Spengler nel suo intervento.

Sono intervenuti anche il Cardinale Filipe Neri Ferrão, Arcivescovo di Goa e Damão, India, Presidente della FABC e il Card. Fridolin Ambongo Besungu,Arcivescovo di Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo, Presidente del SECAM.

 

White Logo