Advertisement

Dalle diocesi, l'attenzione verso le persone con disabilità

Si concluderà oggi a Ravenna l'incontro annuale dei referenti diocesani del Servizio per la pastorale delle persone con disabilità della Cei.

L'incontro a Ravenna dei referenti Cei del Servizio per la pastorale delle persone con disabilità |  | Servizio per la pastorale delle persone con disabilità - CEI L'incontro a Ravenna dei referenti Cei del Servizio per la pastorale delle persone con disabilità | | Servizio per la pastorale delle persone con disabilità - CEI

Si concluderà oggi a Ravenna l'incontro annuale dei referenti diocesani del Servizio per la pastorale delle persone con disabilità della Cei. L'incontro è iniziato presso la “Spiaggia dei valori” a Punta Marina Terme (RA), dove l'associazione "Insieme a te" gestisce uno stabilimento balneare completamente accessibile a tutti, comprese le persone con disabilità motoria totale e/o con esiti da malattie neurodegenerative, come la SLA.

Da sabato prossimo, 19 luglio, a Viareggio Consumers’ Forum organizza la prima edizione dell’appuntamento annuale “Consumatori e Disabilità”, per riflettere insieme a istituzioni, associazioni di consumatori, imprese e organizzazioni per i diritti dei disabili, sul tema dell’accessibilità universale e dell’inclusione, dal punto di vista delle persone con ogni tipologia e grado di disabilità, in qualità di consumatori e utenti. "Consumatori e Disabilità: verso un nuovo modello di consumerismo inclusivo" è il titolo dell’ incontro che vedrà diverse iniziative come una mostra aperta a tutta la cittadinanza, nelle giornate di sabato 19 e domenica 20 luglio, presso la Sala Vangi di Principino. Eventi, in cui sono esposte numerose riproduzioni tattili parlanti e in lingua dei segni di capolavori pittorici.

Il tema della disabilità è stato anche al centro di alcune iniziative diocesane come a Mileto-Nicotera-Tropea dove a Paravati, presso il Santuario Cuore Immacolato di Maria, Rifugio delle Anime, si è svolto il Giubileo diocesano delle Persone con Disabilità organizzato in collaborazione con la Pastorale per le Persone con Disabilità della diocesi e numerose associazioni del territorio. Una iniziativa che si è conclusa con una liturgia presieduta dal vescovo, Attilio Nostro.

Inoltre sono molte anche le iniziative che vedranno il mondo della disabilità impegnato nel Giubileo dei Giovani dal 28 luglio al 3 agosto. Alcuni eventi del 30 e 31 luglio vedono la collaborazione del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità presso la basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini, a Roma. Eventi accessibili attraverso Lis (lingua italiana segni), audiodescrizioni, testi in Caa (Comunicazione aumentativa alternativa). Si parte il 30 luglio (ore 10) e guidare le riflessioni saranno le parole “coraggio e soglia”: il 30 luglio “Coraggio e soglia”  con una riflessione di Adriano Cevolotto, vescovo di Piacenza-Bobbio sul tema “Varcare la soglia con Cristo”. Ma anche testimonianze come quella di Omar Daffe, calciatore, Ufficio Antirazzismo della Lega nazionale professionisti di Serie A, Giovanni Sacripanti e Dora Bendotti, presidente e responsabile Comunicazione Figc (Federazione italiana gioco calcio) sperimentale e paralimpico, Chiara Vingione, campionessa mondiale di basket e dei giovani dell’Oratorio di Milano. E ancora, nella due giorni, lo spettacolo teatrale dei giovani della Fondazione MAiC di Pistoia, “Io sono Edith” e le testimonianze di giovani lavoratori di “Arte e libro” di Udine, di giovani attori della Poti Pictures di Arezzo, dei giovani della Cooperativa Manser di Roma.

E poi un intervento del vescovo di Arezzo-Cortona-San Sepolcro, Andrea Migliavacca, su “Responsabili del nostro essere”. Il 31 al centro le parole “coscienza, senso, scoperta, promessa, popolo, gioia piena, abbraccio”. Ad animare la giornata saranno i giovani del Cvs, Centro servizio per il volontariato, dell’Unitalsi, del Circolo san Pietro, e le testimonianze di Nicolò Govoni, scrittore e attivista per i diritti umani, presidente e direttore esecutivo di Still I Rise, di Sergio Astori, psichiatra e scrittore, ideatore di “Parole Buone”, di giovani con pluridisabilità.

Advertisement

Ad Aci Catena, in Sicilia, l’oratorio parrocchiale si apre all’esperienza dell’inclusività e, grazie al contributo economico della Regione Siciliana ed in particolare dell’Assessorato alla Famiglia e alle Politiche Sociali, mette in campo un progetto rivolto ai giovani con sindrome di down affinché possano integrarsi nel tessuto sociale locale. Il progetto, sovvenzionato per 30mila euro con fondi regionali – si legge in un comunicato della diocesi di Acireale - ha avuto inizio il 16 giugno e si concluderà il 24 luglio presentandosi come modello virtuoso per gli oratori diocesani. È importante, infatti, vivere queste esperienze significative di crescita e consapevolezza della diversità.

“Abbiamo voluto dare una forma nuova al Grest includendo persone con la sindrome di Down, ragazzi nello spettro autistico e i nostri ragazzi. Fondamentale per questo il supporto degli animatori e operatori specializzati”, spiega don Carmelo Sciuto, parroco della Matrice di Aci Catena e Direttore dell’Ufficio Catechistico della Conferenza Episcopale Siciliana.  

 

Intanto continua la preghiera mensile, promossa dal Servizio di pastorale della salute della Cei in diversi luoghi di cura. L’ultimo si è svolto a Bologna, nella Cappella al XII piano dell’Ospedale Maggiore, e in collegamento con il Centro Sant’Ambrogio Fatebenefratelli di Cernusco sul Naviglio (Milano) con la partecipazione del presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi. “Il Signore ci affida i suoi – ha detto Zuppi rivolgendosi a coloro che si occupano della cura dei malati – perché un po’ della Sua luce possa illuminare le tenebre della malattia e della solitudine della malattia. Ma stare con il Signore e starci insieme è la vera vittoria sulla malattia. Quello che conta davvero è la speranza, quella speranza che non delude. Sappiamo che tante volte la malattia delude, a volte addirittura pensiamo che non valga più la pena continuare a vivere. La speranza invece non delude, perché nessuno e niente ci può separare dall’amore di Dio. E anche quando il buio è più fitto, la luce del Signore è affidata a coloro che rappresentano il vero Samaritano che ha compassione sempre dell'uomo ‘mezzo morto’, che è Gesù”. L’iniziativa della pastorale della Salute della Cei, ha detto il porporato, è “un pellegrinaggio che ci porta in tanti luoghi, ma ci fa vivere sempre questa stessa esperienza di luce, di amore, di forza, di consolazione nella debolezza, qualche volta nella debolezza più grande. Che nessuno sia mai lasciato solo nella debolezza e nella malattia, che la Chiesa sia comunità, sia famiglia, che nessuno possa dire ‘non sono venuti a visitarmi’ e che noi tutti ci aiutiamo gli uni gli altri a essere vicini e a visitare chi è malato”.

White Logo