Roma , martedì, 5. agosto, 2025 14:00 (ACI Stampa).
E dopo aver “incontrato” alcune figure di santità dell’ordine di sant’Agostino, AciStampa vi invita a seguire un viaggio tra le maggiori (e minori) opere del vescovo santo d’Ippona. Un viaggio, veloce, tra le pagine immortali che hanno fatto la storia della filosofia e della teologia. Della Chiesa. E’ un percorso che vuole affrontare alcuni titoli della vastissima opera di sant’Agostino. Una sorta di ”ouverture” al suo pensiero che non conosce tempo e luogo: un pensiero universale al quale più volte papa Leone XIV sta attingendo per le sue omelie e discorsi.
“Questa sintesi in ventidue libri della riflessione filosofica, teologica e politica del vescovo di Ippona costituisce al tempo stesso la più alta apologia del cristianesimo che ci abbia dato l'antichità cristiana, il primo grande saggio di teologia della storia e uno dei testi più significativi della letteratura cristiana e universale”: questa la definizione che Alberto Jori offre per il “De civitate Dei” (questo il titolo in latino del volume di sant’Agostino) nel suo Dizionario delle opere filosofiche (Mondadori, Milano, 2000).
La Città di Dio è una delle opere considerate “maggiori” di sant’Agostino, scritta tra il 413 e il 426 d.C.. Nelle sue pagine, la teologia si sposa alla filosofia: pagine che cercano di rispondere a domande fondamentali sul destino dell’umanità e sul significato della storia. L’opera è suddivisa in 22 libri e tratta temi come la giustizia, il male, la provvidenza divina e la relazione tra Chiesa e Stato.





