Advertisement

Note storiche, la Cappella dei Papi, dedicata alla Madonna di Czestochowa

Gli affreschi con la storia delle grandi battaglie della Polonia voluti da Pio XI

La cappella privata del Palazzo di Castelgandolfo |  | pd
La cappella privata del Palazzo di Castelgandolfo | pd
La cappella privata del Palazzo di Castelgandolfo |  | pd
La cappella privata del Palazzo di Castelgandolfo | pd

Quando si visita il Palazzo Apostolico a Castelgandolfo il luogo che richiama la più alta spiritualità è la Cappella Privata dei pontefici. Si trova accanto alla camera da letto. Non è grande, ma la sua storia è ricchissima. L'immagine che abbiamo tutti negli occhi è quella di Papa Benedetto e Papa Francesco che inginocchiati pregano insieme. La cappella era molto usata da Giovanni Paolo II

Che vi celebrava spesso delle funzioni con degli ospiti che vi entravano dalla adiacente galleria di Alessandro VII.

La cappella come la vediamo oggi fu voluta da Pio XI, che la dedica alla Madonna di Czestochowa della quale era diventanto devoto durante la sua permanenza in Polonia. La immagine della Madonna di Czestochowa sull'altare è dipinta da Jan Henryk Rosen, con il manto in argento sbalzato e la cornice in legno dorato.

Come ci ricorda Ilaria Marsili "l'opera fu donata a Pio XI dai vescovi polacchi. Sulle pareti il papa chiese al pittore jan Henryk Rosen di Leopoli di dipingere due affreschi raffiguranti episodi della storia religiosa polacca antica e moderna".

Da un lato c'è la difesa della Polonia dall'assalto di Gustavo Adolfo nel 1655, e la battaglia della Vistola che salvò Varsavia e l'indipendenza polacca dall'invasione russa nel 1919 e dall'altra c'è l'affresco che descrive l'eroica resistenza di Czestochowa contro l'invasione degli svedesi protestanti nel 1655.

Advertisement

"L'affresco della battaglia della Vistola- ricorda Marsili-  sulla parete sinistra rappresenta degli eventi che Pio XI visse in prima persona. Quando era ancora monsignore Ratti visse in Polonia dal 1918 al 1921, inizialmente in qualità di visitatore apostolico e successivamente come nunzio apostolico. Era presente a Varsavia durante la Rivoluzione d'Ottobre quando l'invasione bolscevica della città fu fermata miracolosamente il 15 agosto del 1920 dai polacchi guidati dal generale Weygand. In quel momento la nunziatura pontificia fu l'unico corpo diplomatico che rimase nella città assediata, e Ratti volle anche visitare personalmente l'accampamento polacco, accompagnato dal maresciallo Pilsudski. L'affresco mostra il giovane cappellano di un reggimento che dopo la morte del comandante guidò la compagnia all'attacco, armato della sola croce".

Inutile ricordare quanto Giovanni Paolo II amasse questa cappella.

La stanza era definita in antichità 'Stanza ove mangia Sua Santità" ed era poco più grande, fu poi ridotta per creare un'anticamera che consentisse l'accesso all'attuale cappella dal corridoio attiguo alla camera da letto.

La cappella è sufficiente per accogliere la "famiglia" del Papa a differenza delle altre cappelle già presenti a palazzo.

White Logo