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Note storiche, il Quirinale dei Papi, residenza estiva e sede di conclavi

Dal Rinascimento ad oggi la storia di un palazzo che è scrigno d'arte

Il Quirinale nel 1827, Luigi Rossini |  | palazzo.quirinale.it Il Quirinale nel 1827, Luigi Rossini | | palazzo.quirinale.it

Quando pensiamo al Palazzo del Quirinale oggi pensiamo al Presidente della Repubblica Italiana, ai Corazzieri, e ai magnifici giardini. Ma il Quirinale ha una storia antica e tutta papalina.

Non solo perché era la residenza estiva dei Papi, per l'aria più salubre che in Vaticano, ma anche perché è stata la sede di 4 conclavi. Il primo Papa ad essere eletto con un rinnovato rito del Conclave sul colle del Quirinale fu Leone XII, nel 1823. Fu poi la volta di Pio VIII e di Gregorio XVI e infine anche Pio IX.

Torniamo indietro nel tempo all'età romana. Nell’area del colle del Quirinale sorsero nel IV secolo a.C. il tempio del Dio Quirino che impose nome al colle, e il tempio della Dea Salute nel quale si celebravano cerimonie propiziatorie del benessere dello stato. Sul colle c'erano le terme di Costantino e il tempio di Serapide, edificato da Caracalla nel 217 d.C. Dall’antico tempio romano provengono i due gruppi scultorei dei Dioscuri, la cui costante presenza sul Quirinale portò il colle ad assumere il nome di Monte Cavallo.

Arriviamo al medioevo con case, chiesette palazzetti gentilizi e torri che sorgono a fianco agli edifici antichi in rovina.

Si arriva al rinascimento. Intorno alla piazza e lungo l'antica via Alta Semita (oggi via del Quirinale) si disposero palazzi e ville di nobili e prelati tra i quali il cardinale Oliviero Carafa, proprietario di una villa con vigna sul luogo dove oggi sorge il Palazzo del Quirinale. Nel 1550 la villa Carafa venne presa in affitto dal cardinale Ippolito d'Este, proprietario anche della Villa d'Este a Tivoli, che trasformò la vigna in un elaboratissimo giardino, arricchito da fontane, giochi d'acqua, sculture antiche.

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La bellezza e amenità della vigna del cardinale d'Este indussero papa Gregorio XIII (1572-85) a far ampliare a sue spese la piccola villa affidando l'incarico del nuovo fabbricato all'architetto Ottaviano Mascarino.

Morto Gregorio XIII, il successore Sisto V (1585-90) acquistò nel 1587 dai Carafa la villa di Monte Cavallo per farne la sede estiva del pontificato. L'architto di Sisto V Domenico Fontana, ne fece una struttura ampia con un cortile interno. Sisto V morì al Quirinale, e il progetto di ristrutturazione del Palazzo fu portato a termine da suoi successori.

Clemente VIII (1592-1605), si dedicò al giardino, ma si deve a Paolo V  l'architettura del Palazzo nell'aspetto che ancora oggi mantiene. Inizia i lavori l'architetto Flaminio Ponzio, subentra Carlo Maderno, che crea la Sala Regia (oggi Salone dei Corazzieri), la Cappella Paolina, gli appartamenti papali.

Nel corso del '600 il palazzo si amplia e si fortifica e Urbano VIII Barberini (1623-44) fa recintare con un muro l'intero perimetro dei giardini, pensa anche alla difesa del Palazzo facendo costruire un basso torrione di facciata. Urbano VIII affida poi a Gianlorenzo Bernini fu affidato il disegno della Loggia delle Benedizioni.

Alessandro VII Chigi (1655-67) commissionò nel 1656 un fregio ad affresco raffigurante scene dal Vecchio e Nuovo Testamento da realizzare nella lunga galleria che correva nell'ala del Palazzo prospiciente la piazza. Il fregio fu realizzato sotto la direzione di Pietro da Cortona da un gruppo di pittori, tra i quali Carlo Maratta e Pier Francesco Mola, ed oggi è visibile nelle tre sale (Gialla, di Augusto, degli Ambasciatori) in cui la galleria di Alessandro VII fu divisa nel 1812.

Gli ultimi importanti interventi sull'architettura del complesso del Quirinale e sulle sue adiacenze furono portati a termine entro la prima metà del '700. Tra il 1721 e il 1730 Alessandro Specchi e poi Ferdinando Fuga edificarono le Scuderie papali che affacciano sulla piazza all'imbocco di via della Dataria.

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Nel 1809 le truppe dell'esercito napoleonico occupano Roma, catturano papa Pio VII (1800-1823) e lo deportano in Francia; il Quirinale viene scelto dal governo napoleonico come residenza dell'Imperatore. Il Palazzo viene adattato alle nuove esigenze e alla moda del gusto neoclassico. Nel maggio 1814 Pio VII rientra a Roma e torna in possesso del Quirinale. L'ultimo papa a soggiornare al Quirinale fu Pio IX (1846-78), che fa dipingere le volte di alcune stanze di quello che era stato l'appartamento di Paolo V e affidando a Tommaso Minardi un dipinto murale di grande impegno quale la Missione degli Apostoli (1848) nella Sala degli Ambasciatori.

Poi il Palazzo viene preso dai piemontesi, gli italiani che ne fanno la residenza dei Savoia e vennero completamente ristrutturate adottando nella maggior parte dei casi uno sfarzoso stile Luigi XV. Il Palazzo assume uno stile "reale" e si arricchisce di opere d'arte. Dal 1946 è la residenza del Presidente della Repubblica italiana, e la cura del patrimonio artistico è del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica.

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