Città del Vaticano , martedì, 2. settembre, 2025 12:30 (ACI Stampa).
"Una lezione di libertà dalla presa affannosa delle cure temporali che il Signore ci dà, una lezione di rinuncia, di semplicità di bisogni e di gusti,una lezione di povertà nel senso morale e religioso di questa grave e severa parola evangelica. Questa lezione trova la sua scuola, trova la sua cattedra, trova la sua riprova, dicevamo, qui, nelle catacombe, che ce la spiegano nell’applicazione storica di cui le catacombe sono parlante documento".
Le parole di San Paolo VI il 12 settembre del 1965 nelle catacombe di Santa Domitilla nella basilica dei Santi Nereo e Achilleo, poi andò nella cripta dei Papi a San Callisto.
Il Papa disse: "siamo venuti a bere alle sorgenti, siamo venuti per onorare queste umili tombe gloriose ed averne ammonimento e conforto, siamo venuti per sentire scorrere nella nostra presente esperienza il flusso d’una tradizione non immemore, non infedele, si bene sempre identica, sempre forte, sempre feconda; siamo venuti per rifornirci degli esempi antichi delle virtù cristiane e trarne argomento e vigore a qualche moderna imitazione; siamo venuti non per rifarci primitivi o per sentirci vecchi, ma per ritornare giovani ed autentici nella professione d’una fede, che gli anni non consumano, ma avvalorano".
E per ricordare i 60 anni di quella visita La Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, haa allestito una mostra: “1965-2025 “BERE ALLE SORGENTI” S. Paolo VI pellegrino alle catacombe” che si inaugura proprio il 12 settembre 2025, alle ore 18:00 presso la Tricora Occidentale del Comprensorio Callistiano, via Appia Antica, 78, con una Commemorazione della storica celebrazione di S. Paolo VI nella basilica dei SS. Nereo e Achilleo presieduta da S. Em. Card. Matteo Maria Zuppi, Presidente della CEI con interventi musicali eseguiti dal coro Vocalia Consort alle ore 18:30 presso la catacomba di Domitilla, via delle Sette Chiese, 282.
Nella sua omelia Paolo VI spiegava: "Le analogie reali fra la Chiesa che oggi stenta, soffre, e a mala pena sopravvive nei Paesi a regime ateo e totalitario e quella delle antiche catacombe sono evidenti. Identico è il motivo della resistenza della Chiesa di allora e di oggi: difendere la Verità, e insieme rivendicare il sacro diritto di ogni uomo ad una sua propria responsabile libertà, soprattutto nel campo fondamentale della coscienza e della religione. Identico l’intento degli antichi e moderni persecutori, che, con la violenza fisica o con il peso d’un apparato legale, giudiziario o amministrativo, vogliono imporre la «loro verità» e soffocare ogni contraria manifestazione del pensiero e delle sue oneste manifestazioni".





