Gerusalemme , martedì, 9. settembre, 2025 10:00 (ACI Stampa).
Nel 1906, uno scavo archeologico condotto dagli archeologi francescani dello Studium Biblicum Franciscanum (SBF) sotto il giardino della Basilica della Natività a Betlemme portò alla luce 222 canne di bronzo, un carillon di tredici campane e altri oggetti liturgici nascosti dai crociati prima di lasciare la Terra Santa. La scoperta del più antico organo a canne della Terra Santa rivive oggi nella presentazione dell'organo restaurato.
Gli scavi archeologici condotti dagli archeologi dello Studium Biblicum Franciscanum hanno portato alla luce 222 tubi di bronzo, un carillon di tredici campane e altri oggetti liturgici nascosti dai crociati prima della loro partenza dalla Terra Santa. Per preservarlo, l'organo è stato esposto al Museo Archeologico Francescano del Convento della Flagellazione. Ma per oltre un secolo questa scoperta è passata praticamente inosservata negli ambienti accademici.
L'Organo di Betlemme viene presentato ufficialmente per la prima volta alla stampa internazionale presso il Convento di San Salvatore a Gerusalemme, sede della Custodia di Terra Santa, con la partecipazione di un team di ricerca scientifica specializzato in musicologia medievale e dei rappresentanti delle istituzioni collaboratrici. Il progetto “L'organo di Betlemme” è promosso dall'Istituto Complutense di Scienze Musicali (ICCMU) in collaborazione con il Museo Terra Sancta e la Custodia di Terra Santa (Francescani di Terra Santa).
Per la prima volta nella storia moderna, sarà possibile ascoltare il suono di un organo medievale come era mille anni fa. Questo importante risultato è stato reso possibile grazie a un progetto di ricerca internazionale guidato dal musicologo David Catalunya, la cui passione per gli strumenti storici lo ha portato a Gerusalemme alla ricerca di un tesoro liturgico sepolto dai crociati nel XIII secolo.
Come prima mondiale, il ricercatore e organista Dr. David Catalunya ha suonato musica su alcune delle canne originali, producendo la stessa vibrazione che un tempo accompagnava le liturgie crociate nella Chiesa della Natività a Betlemme. "Questo organo è stato sepolto con la speranza che un giorno avrebbe suonato di nuovo", spiega Catalunya. “Oggi questa voce dimenticata può essere ascoltata di nuovo, non solo come oggetto di studio, ma come un'esperienza vivente che collega arte, storia ed emozione. Come un musical Pompei, è una finestra unica sul passato, una reliquia vivente.”








