“La missione più feconda e l’augurio che possiamo farci è di essere pellegrini di speranza ricevendo la destinazione in questo anno del Giubileo che ci indica la speranza”. Lo ha detto l’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, incontrando i nuovi parroci ambrosiani la settimana scorsa nel santuario di San Pietro Martire di Seveso.

“Di questa originalità cristiana voi siete i testimoni e vi ringrazio di questa originalità che è imitazione dello stile di Gesù e deriva da Lui. Dobbiamo imparare da Gesù – ha sottolineato l’Arcivescovo - che è venuto per servire e non per essere servito. Voi ricevete una destinazione non come si usa nel mondo del lavoro, perché si è vinto un concorso o per la carriera, ma perché vi manda il Vescovo”.

L’Arcivescovo Delpini ha poi  ricordato due caratteristiche che devono essere presenti nel ministero di parroco, quella della gioia e della sinodalità.

“Un’altra originalità è quella della gioia: quell’essere contenti che viene dall’amicizia con il Signore. Le soddisfazioni sono gioie legittime da desiderare, ma c’è una gioia che resiste in ogni situazione: essere con Gesù. Il mondo conosce l’allegria e l’euforia, la rassegnazione, ma la gioia piena viene solo dall’amicizia con Lui”, mentre circa la sinodalità “vuol dire che le decisioni non si prendono perché io sono il parroco o il responsabile, non perché abbiamo votato e la maggioranza vince, ma perché decidere le cose, soprattutto quelle che riguardano la missione, è un cammino comune che giunge a propiziare un consenso e a elaborare, con il contributo di tutti, la risposta al Signore che chiama”.