Roma , venerdì, 19. settembre, 2025 9:00 (ACI Stampa).
Nel cuore, nella mente dei fedeli, san Gennaro è sempre rimasto l'amico sincero a cui poter confidare tutto: le delusioni, le speranze, i problemi di ogni sorta (da quelli materiali a quelli spirituali) per poi poter chiedere la sua intercessione. San Gennaro e il miracolo del sangue, san Gennaro e il famoso tesoro: Napoli vive la sua fede popolare, ormai da diversi decenni, di questi due “capisaldi” che formano il cuore pulsante dell'amore che la città partenopea porta al santo.
Il miracolo del sangue è “stabilito” nei giorni: 16 dicembre, il sabato precedente la prima domenica di maggio (ricorrenza del trasferimento del corpo del santo da Pozzuoli a Napoli) e 19 settembre, giorno della festa del santo. Bisogna però precisare che il termine “miracolo” — seppur così viene da tutti conosciuto — è improprio perché secondo i canoni giuridici della Chiesa si tratterebbe di “prodigio”, un evento inspiegabile dalla “ragione”. È il “prodigio” della liquefazione. Il sangue, che secondo la tradizione fu raccolto dal corpo del patrono della città dopo il suo martirio, da “solido” passa a “liquido”: è il segno di protezione da parte di san Gennaro.
Ma non si può dimenticare nelle memorie popolari di Napoli, la famosa “Cappella del tesoro” che si trova all'interno del duomo. Fu edificata nel 1601, a seguito di un voto formulato dalla città dopo la grazia ricevuta da san Gennaro per lo scampato pericolo della pestilenza e di altre gravi malattie, nel terribile biennio 1526-1527, anni oscuri per la storia della città partenopea. Solo nel 1646 la cappella fu portata a termine e finalmente consacrata.



