Roma , mercoledì, 1. ottobre, 2025 9:00 (ACI Stampa).
“La 111^ Giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato, che il mio predecessore ha voluto far coincidere con il Giubileo dei migranti e del mondo missionario, ci offre l’occasione di riflettere sul nesso tra speranza, migrazione e missione. Il contesto mondiale attuale è tristemente segnato da guerre, violenze, ingiustizie e fenomeni meteorologici estremi, che obbligano milioni di persone a lasciare la loro terra d'origine per cercare rifugio altrove”: questo è l’inizio del messaggio per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato che si celebra in occasione del Giubileo dei migranti, in programma sabato 4 e domenica 5 ottobre, scritto da papa Leone XIV, dal titolo ‘Migranti, missionari di speranza’.
Nel messaggio il papa collega la speranza alla necessità di migrare: “Questo collegamento tra migrazione e speranza si rivela distintamente in molte delle esperienze migratorie dei nostri giorni. Molti migranti, rifugiati e sfollati sono testimoni privilegiati della speranza vissuta nella quotidianità, attraverso il loro affidarsi a Dio e la loro sopportazione delle avversità in vista di un futuro, nel quale intravedono l’avvicinarsi della felicità, dello sviluppo umano integrale”.
Partendo da queste iniziali riflessioni papali con la direttrice dell’Ufficio ‘Migrantes’ della diocesi Ancona-Osimo, Arianna Burdo iniziamo un riflessione sul significato di migrazione e speranza: per quale motivo i migranti possono essere missionari di speranza?
“Nel messaggio per la 111^ Giornata mondiale del migrante e del rifugiato papa Leone XIV ci invita a riflettere sul ruolo missionario dei migranti in quanto la loro fede e il loro coraggio li rende testimoni della speranza vissuta quotidianamente. Le loro difficoltà, la situazione dei loro paesi di provenienza, i loro viaggi ci sono da monito per non ‘sederci’ come chiesa, di continuare anche noi a camminare nel segno della speranza. Sono missionari perché con la loro vita annunciano che il futuro può essere abitato da fraternità, pace e dignità per tutti”.
Perché papa Leone XIV invita a non dimenticare l’ospitalità?




