Le sfide presenti nell'Enciclica - per papa Leone XIV - sono "oggi ancora più attuali di dieci anni fa. Sfide di ordine sociale e politico, e prima ancora di ordine spirituale: esse domandano una conversione". L'occasione dell'anniversario rappresenta non solo un momento celebrativo ma anche programmatico per il pontefice. Si chiede, infatti, papa Leone XIV sul cosa fare, oggi: “Che cosa occorre perché la cura della casa comune e l'attenzione al grido della terra e dei poveri non appaiano come una moda passeggera o, peggio ancora, siano visti e sentiti come temi divisivi?” si chiede il pontefice.
Ricorda, poi, l'Esortazione apostolica Laudate Deum, pubblicata due anni fa. Una Esortazione apostolica che “notava che, dopo Laudato si', «non sono mancate le persone che hanno cercato di minimizzare» i sempre più evidenti segni del cambiamento climatico, di «porre in ridicolo chi parla di riscaldamento globale» e persino di incolpare i poveri di ciò che più degli altri essi subiscono” continua il pontefice. Papa Leone XIV, allora, esorta tutti a “ritornare al cuore”: “Nelle Scritture, il cuore non è solo il centro dei sentimenti e delle emozioni: è la sede della libertà” precisa il pontefice. Ed è solo “attraverso un ritorno al cuore che può avvenire anche una vera e propria conversione ecologica”. E così bisogna "passare dal raccogliere dati al prendersi cura cura cura; da discorsi ambientalisti a una conversione ecologica che trasformi lo stile di vita personale e comunitario. Per chi crede, si tratta di una conversione non diversa da quella che ci orienta al Dio vivente, perché non si può amare il Dio che non si vede disprezzando le sue creature, e non ci si può dire discepoli di Gesù Cristo senza partecipare del suo sguardo sul creato e della sua cura per ciò che è fragile e ferito".
Infine, l'esortazione: “Siate portatori di quella speranza che nasce dal riconoscere la presenza di Dio che già opera nella storia”. E indica - ricordando le parole descrittive di papa Francesco su san Francesco d'Assisi - “quattro direzioni” per vivere in armonia: vivere “con Dio, con gli altri, con la natura e con sé stesso, in un atteggiamento costante di conversione”.
"L'ecologia integrale - concludono il pontefice - vive di tutte queste dimensioni: impegnandoci in esse possiamo accrescere la speranza, attuando l'impostazione interdisciplinare della Laudato si' e la chiamata all'unità e alla collaborazione che ne scaturisce. Siamo un'unica famiglia, con un Padre comune che fa sorgere il sole e cadere la pioggia su tutti; abitiamo un medesimo pianeta, del quale dobbiamo avere cura insieme. Rinnovo dunque un forte appello all'unità attorno all'ecologia integrale e per la pace!". Il suo sguardo, poi, si rivolge alla società che "attraverso organismi non governativi e associazioni intermedie, deve fare pressione sui governi perché sviluppare normative, procedure e controlli più rigorosi. Se i cittadini non vigilano sul potere politico – nazionale, regionale e comunale -, non è possibile contrastare i danni ambientali".
L'auspicio del pontefice è quello che i prossimi vertici internazionali (cita la trentesima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP30), la sessione del Comitato per la sicurezza alimentare della FAO e il vertice sull'acqua che l'ONU sta organizzando per il 2026) “possano ascoltare il grido della Terra e il grido dei poveri, il grido delle famiglie, dei popoli indigeni, dei migranti involontari, dei credenti di tutto il mondo”.
Il pontefice conclude, infine, con queste parole: “Dio ci chiederà se abbiamo coltivato e custodito bene questo mondo che Egli ha creato, a beneficio di tutti e delle generazioni future, e se ci siamo presi cura dei nostri fratelli e sorelle”. Ed è allora che il pontefice pone la domanda: “Che cosa risponderemo?”.
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Papa Leone XIV ha benedetto infine un frammento di ghiaccio proveniente dalla Groenlandia, con queste parole: “Signore della vita, benedici questa acqua: possa risvegliare i nostri cuori, purificare la nostra indifferenza, lenire i nostri dolori e rinnovare la nostra speranza”.
E’ stata una cerimonia assai simbolica quella che si è svolta oggipomeriggio a Castel Gandolfo. Oltre alla benedizione del blocco di ghiaccio, anche una sorta di pellgerinaggio simbolico di alcuni rappresentanti di Paesi e comunità maggiormente colpiti dalla crisi climatica: hanno versato dell’acqua della propria terra in un recipiente posto al centro del palco. Altro momento iconico, il canto del Cantico delle creature, accompagnato da Adenike Adewale, protagonista di “Queen of the Night”, un musical dedicato a Whitney Houston. Anche il pontefice ha intonato alcuni versi assieme all'artista.
La cerimonia ha visto inoltre l’intervento di Schwarzenegger, ex Governatore della California che si impegna attivamente nella lotta contro il cambiamento climatico attraverso l'Arnold Schwarzenegger Climate Initiative. Ha definito papa Leone XIV un eroe: "Non appena è diventato Papa ha fatto sì che si mettessero i pannelli solari in Vaticano. È un'iniziativa meravigliosa". E ha concluso con un appello alla mobilitazione collettiva: “Insieme ce la possiamo fare, possiamo raggiungere il nostro obiettivo". Prima del pontefice, vi è stato anche l'intervento dell’onorevole Marina Silva, ministra dell’Ambiente e del Cambiamento climatico del Brasile, capo della presidenza congiunta della COP30, che ha denunciato: “Una media di 4 a 6 trilioni di dollari annui continua a essere dirottata verso l’industria dei combustibili fossili”. Infine, ha rivolto un appello a Papa Leone XIV, invitandolo a partecipare alla prossima conferenza COP30.