Città del Vaticano , mercoledì, 19. novembre, 2025 10:27 (ACI Stampa).
Il Papa, per questa udienza in Piazza San Pietro, riprende il ciclo di catechesi che si è svolto lungo l’intero Anno Giubilare, “Gesù Cristo nostra speranza” e incentra la sua meditazione sul tema “La Risurrezione di Cristo e le sfide del mondo attuale. Spiritualità pasquale ed ecologia integrale”. “Le sfide non si possono affrontare da soli e le lacrime sono un dono di vita quando purificano i nostri occhi e liberano il nostro sguardo”, dice subito il Papa.
“L’evangelista Giovanni suggerisce alla nostra attenzione un dettaglio che non troviamo negli altri Vangeli: piangendo vicino alla tomba vuota, la Maddalena non riconobbe subito Gesù risorto, ma pensò che fosse il custode del giardino”, il Papa pone l’attenzione su questo.
“Termina così, nella pace del sabato e nella bellezza di un giardino, la drammatica lotta fra tenebre e luce scatenatasi col tradimento, l’arresto, l’abbandono, la condanna, l’umiliazione e l’uccisione del Figlio, che «avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Coltivare e custodire il giardino è il compito originario che Gesù ha portato a compimento”, continua il Pontefice spiegando questo passaggio nella catechesi.
“Cari fratelli e sorelle, Maria Maddalena, allora, non sbagliò del tutto, credendo di incontrare il custode del giardino! Doveva, in effetti, riascoltare il proprio nome e comprendere il proprio compito dall’Uomo nuovo, quello che in un altro testo giovanneo dice: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose». Papa Francesco, con l’Enciclica Laudato si’, ci ha indicato l’estrema necessità di uno sguardo contemplativo: se non è custode del giardino, l’essere umano ne diventa devastatore. La speranza cristiana, dunque, risponde alle sfide cui oggi l’intera umanità è esposta sostando nel giardino in cui il Crocifisso è stato deposto come un seme, per risorgere e portare molto frutto”, continua il Papa.
“Il Paradiso non è perduto, ma ritrovato. La morte e la risurrezione di Gesù, così, sono fondamento di una spiritualità dell’ecologia integrale, fuori dalla quale le parole della fede restano senza presa sulla realtà e le parole delle scienze rimangono fuori dal cuore”, continua Papa Francesco.


