Trentaquattro ragazzi con disabilità portano in scena le origini del Cantico delle Creature. Sono i ragazzi del Serafico di Assisi, realtà sanitaria d'eccellenza del Centro Italia per la cura e la riabilitazione di bambini e giovani adulti con disabilità grave e gravissima. Lo spettacolo andrà in scena il prossimo 24 ottobre al Teatro Lyrick di Assisi.

I ragazzi con disabilità saranno affiancati sul palco da attori, performer e dagli operatori del Serafico - portano in scena il racconto sotto la direzione artistica di Fabrizio Benincampi e Francesco Bellanti. 

“In scena non c’è solo il Cantico ma anche il prequel. La storia vera – documentata da frate Leone e trascritta in un codice custodito nel Sacro Convento – di come e perché il Poverello di Assisi ormai malato, cieco e devastato dai dolori, sia riuscito a trovare una voce di lode proprio nel momento più buio della sua vita. Una notte, rinchiuso in una delle celle di San Damiano, Francesco è stremato dal dolore fisico e dall’angoscia. Quella che un tempo era la sua fraternità cosmica sembra essersi spezzata: lui, che aveva chiamato ‘fratelli’ perfino il lupo e le creature più indesiderate, ora è tormentato dai topi che gli infestano la stanza, rosicchiano il legno, lo svegliano, lo fanno sanguinare e non gli permettono di pregare. Quegli animali che una volta avrebbe accolto con dolcezza diventano per lui presenze ostili, quasi demoniache: è il segno di una crisi profonda sia fisica ma anche spirituale. È il momento in cui la sua fede tocca il buio più fitto, vacilla. Ed è proprio da quel punto di rottura, mentre la tentazione lo insidia e il corpo cede, che accade l’imprevisto: una luce inattesa irrompe nel sonno, un sogno lo visita, e quell’abisso di tormento diventa il grembo del Cantico. Dal luogo più cupo della sua vita nasce la sua lode più luminosa”, si legge sul comunicato stampa ufficiale.

“Chi guarda questo spettacolo non vede una recita ma un atto di verità. I nostri ragazzi non interpretano ruoli ma vivono ciò che portano in scena, perché ogni parola del Cantico parla anche della loro forza e della loro tenacia. Come Francesco, anche loro affrontano il mondo con fatica ma anche con determinazione. Ed è da questo incontro tra arte e realtà che nasce qualcosa di straordinario: non una narrazione sulla disabilità, ma uno spettacolo che mette al centro le capacità di ognuno, senza barriere né etichette”, ha spiegato Francesca Di Maolo, presidente del Serafico.