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Papa Leone XIV ricorda la figura del Nunzio apostolico in Burundi, Michael Aidan Courtney

L’udienza stamane nell’auletta dell’Aula Paolo VI ai membri della “Fraternitè Monseigneur Courtney”

Papa Leone XIV (immagine di repertorio) | Papa Leone XIV (immagine di repertorio) | Credit Vatican Media Papa Leone XIV (immagine di repertorio) | Papa Leone XIV (immagine di repertorio) | Credit Vatican Media

Questa mattina, nell’auletta dell’Aula Paolo VI, papa Leone XIV ha ricevuto in udienza i membri della “Fraternitè Monseigneur Courtney” del Burundi, venuti in pellegrinaggio a Roma. Un discorso - in lingua francese - colmo di affetto per loro ha destinato il papa: “Do il benvenuto a tutti voi, membri della Fraternité Monseigneur Courtney, in pellegrinaggio a Roma. “Spes non confundit, La speranza non delude!”. È così che Papa Francesco ci ha presentato il Giubileo. Ebbene, la nostra Speranza è Gesù Cristo! Lui, e Lui solo, è la Speranza della Chiesa e del mondo intero!” così ha esordito il pontefice. 

 

“Siamo tutti consapevoli che oggi il mondo ha bisogno di questa speranza; per questo camminiamo come pellegrini per incontrarlo e rimetterlo al centro della nostra vita e della vita del mondo” ha continuato. E poi: “Sono quindi lieto di accogliervi nel vostro cammino di fede: ritornerete ai vostri impegni quotidiani rafforzati nella speranza, meglio preparati a operare per lo sviluppo integrale di ogni uomo alla luce del Vangelo”.

 

Infine ha voluto ringraziare ognuno dei presenti “per la disponibilità e l’impegno a favore delle persone vulnerabili. In tal modo onorate la memoria di monsignor Courtney, che si è speso per loro, e che ha donato la propria vita per la pace nella vostra cara nazione. In sua memoria, siete una famiglia vicina al Papa in Burundi, che vuole essere in missione accanto ai poveri e ai piccoli, nel nome di Cristo”. 

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Definisce “un un messaggio forte” per la Chiesa del Burundi l’impegno per la memoria di monsignor Courtney: parla del monumento eretto a Minago, il luogo del suo assassinio, e poi delle tante iniziative di carità che la “Fraternité Monseigneur Courtney” realizza nel Burundi. Affida tutti, alla fine, alla Vergine del Rosario. 

 

Nominato nel 2000 da san Giovanni Paolo II rappresentante pontificio nel Paese africano devastato dalla guerra civile, monsignor Courtney ebbe un ruolo di primo piano nel raggiungimento dell’accordo del novembre 2003 tra il Governo burundese e i ribelli hutu. Un agguato lo colpì il 29 dicembre 2003 mentre viaggiava non distante dalla capitale del Burundi: la sua auto fu raggiunta da diversi spari. Aveva solo 58 anni.








 

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