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Papa Leone XIV, grazie al vostro operato, si riapre uno spiraglio di luce per persone travolte da drammi

L'udienza del Papa ai partecipanti al Giubileo dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme

Papa Leone XIV e i  Membri dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme |  | Vatican Media
Papa Leone XIV e i Membri dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme | Vatican Media
Cavalieri e Dame in Pellegrinaggio |  | FB
Cavalieri e Dame in Pellegrinaggio | FB

"In quante occasioni, grazie al vostro operato, si riapre uno spiraglio di luce per persone, famiglie, comunità intere, che rischiano di essere travolte da drammi terribili, ad ogni livello, in particolare nei luoghi in cui Gesù è vissuto". É il grazie di Papa Leone XIV ai partecipanti al Giubileo dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme che ha ricevuto questa mattina in Vaticano.

Siete nati "per custodire il Santo Sepolcro, per prendervi cura dei pellegrini e per sostenere la Chiesa di Gerusalemme. Ancora oggi lo fate, con l’umiltà, la dedizione e lo spirito di sacrificio che caratterizzano gli Ordini cavallereschi" e il Papa pensa all’aiuto notevole dato "senza far chiasso e senza pubblicità, alle comunità della Terra santa, sostenendo il Patriarcato Latino di Gerusalemme nelle sue varie attività: il Seminario, le scuole, le opere caritative e di assistenza, i progetti umanitari e formativi, l’Università, l’aiuto alle Chiese, con interventi particolari in momenti di maggiore crisi, come è avvenuto durante il Covid e nei giorni tragici della guerra".

Un "custodia" che non è solo "preservare un patrimonio storico-archeologico o artistico, pur importante, ma sostenere una Chiesa fatta di pietre vive, che attorno ad esso è nata e ancora oggi vive, come segno autentico di speranza pasquale".

Tre le riflessioni proposte dal Papa: l'attesa fiduciosa sostando al Sepolcro: "In un mondo in cui la prepotenza e la violenza sembrano prevalere sulla carità, voi siete chiamati a testimoniare che la vita vince la morte, che l’amore vince l’odio, che il perdono vince sulla vendetta, e che la misericordia e la grazia vincono sul peccato". Un presidio di fede. Poi le donne che si avviano verso il Sepolcro per ungere il corpo di Gesù: "È il volto del servizio, per cui nemmeno la morte del Maestro impedisce a Maria di Màgdala, a Maria madre di Giacomo e a Salome di prendersi cura di Lui". E poi c'è l'immagine di Pietro e Giovanni che corrono

verso il Sepolcro. Rinnovare la fede: "È ciò che esprime il gesto del pellegrinaggio, come simbolo della ricerca del senso ultimo della vita". Si tratta di "una tappa da cui ripartire per rimettervi in marcia verso l’unica meta vera e definitiva: quella della piena ed eterna comunione con Dio in Paradiso". E il Papa conclude: "la Chiesa oggi torna ad affidarvi il compito di essere custodi del Sepolcro di Cristo. Siatelo così, nella fiducia dell’attesa, nello zelo della carità, nello slancio gioioso della speranza".

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Oltre 3500 pellegrini provenienti dalle 67 realtà locali dell’Ordine (Luogotenenze e Delegazioni

Magistrali) presenti in 40 paesi del mondo partecipano a questo pellegrinaggio nella città dei Santa

Pietro e Paolo, con lo sguardo rivolto verso la Chiesa Madre di Gerusalemme che essi hanno a cuore e sostengono con la preghiera, la vicinanza umana e i progetti concreti di solidarietà.

Sono guidati dal Gran Maestro, il cardinale Fernando Filoni, l’Ordine è Istituzione Pontificia che ha come missione assegnata dal Santo Padre Pio IX e dai suoi successori “quella di animare nella comunità ecclesiale lo zelo verso la Terra di Gesù e di sostenervi la Chiesa Cattolica e la presenza cristiana” (Statuto, Art. 1), sente la chiamata a vivere ancora più intensamente le virtù di fede, speranza e carità.

 

 

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