Roma , giovedì, 30. ottobre, 2025 11:00 (ACI Stampa).
Era il 1995 e monsignor Luigi Di Liegro diede il via alla iniziativa della Fondazione Salus Populi Romani realizzata dalla diocesi di Roma.
Trenta anni sono come scrive Giustino Trincia, Presidente della Fondazione Salus Populi Romani e direttore della Caritas diocesana di Roma "una occasione importante per riflettere e ringraziare sul tanto bene fatto, pur tra limiti e difficoltà, per contribuire a liberare alcune migliaia di persone e centinaia di famiglie dal pesantissimo fardello dei debiti e con essi dalle umiliazioni e dalle sofferenze personali e familiari per farvi fronte, scongiurando il precipizio dell’usura".
Oggi si presenta la seconda edizione del Rapporto della Fondazione che riguarda gli anni 2023 e 2024.
Si legge nella introduzione del Rapporto che "Da alcune storie emergono scelte ispirate certamente dalla mancanza di prudenza, da forme di povertà culturale dove l’orizzonte delle scelte non è certo ispirato al principio della sobrietà. Attenzione però a giudicare e a generalizzare. Ogni storia infatti è una storia a sé e occorre accostarsi ad essa con molta delicatezza e sensibilità. È bene ribadire dunque quanto sia importante e necessario, ascoltare, incontrare, accompagnare ogni persona che si rivolge a noi, sospendendo ogni giudizio, per concentrarsi, con la necessaria competenza tecnica ed umana - guai a separarle! - sul come porsi a loro fianco per cercare di trovare le soluzioni possibili per superare uno scoglio che il più delle volte appare insormontabile con le sole proprie forze".
Il lavoro della Fondazione è anche quello di "aiutare le persone e le famiglie ad interpretare meglio la propria situazione e a trovare vie autonome, ovviamente legali e praticabili, per gestire e poi superare la fase di crisi che attraversano".




