Città del Vaticano , domenica, 2. novembre, 2025 12:17 (ACI Stampa).
Un timido sole su piazza San Pietro accoglie i pellegrini giunti per l'Angelus della domenica di papa Leone XIV. Un sole timido, offuscato da qualche nuvola: si intravede la luce al di là delle nuvole. E' il giorno della Commemorazione di tutti i fedeli defunti : malinconia e speranza s'intrecciano in questo giorno e il cielo romano, oggi, ne diventa metafora.
"La risurrezione dai morti di Gesù, il Crocifisso, in questi giorni di inizio novembre illumina il destino di ognuno di noi. È Lui stesso ad avercelo detto: «Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno». Così, è chiaro il centro delle preoccupazioni di Dio: che nessuno sia perso per sempre, che ciascuno abbia il suo posto e brilli nella sua unicità", così esordisce il pontefice affacciato dalla finestra del suo studio del Palazzo Apostolico.
E poi il pensiero del papa corre alla solennità di ieri, di Tutti i Santi. Nella meditazione di oggi, papa Leone XIV ricorda allora le parole di Benedetto XVI: "l'espressione “vita eterna” vorrebbe dare un nome a questa attesa insopprimibile: non una successione senza fine, ma l'immergersi nell'oceano dell'infinito amore, nel quale il tempo, il prima e il dopo non esistono più. Una pienezza di vita e di gioia: è questo che speriamo e attendiamo dal nostro essere con Cristo" continua papa Leone XIV.



