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E' davvero in declino la " Mezzaluna sciita"? La risposta nel libro di un giornalista sul campo

Il Nuovo Medio Oriente, un libro di fatti formato da Giovan Battista Brunori

La copertina del libro |  | Belforte
La copertina del libro | Belforte
Giovan Battista Brunori al lavoro |  | FB
Giovan Battista Brunori al lavoro | FB

Che raccontare il Medio Oriente per un giornalista sia una sfida professionale coinvolgente è chiaro per tutti. Ma arrivare pochi mesi primi del 7 ottobre 2023 a Gerusalemme come inviato è davvero una sfida anche umana. Giovan Battista Brunori, inviato Rai nella città delle tre religioni ha colto l'occasione per raccontare senza sconti e senza parzialità non solo l'evento del 7 ottobre, ma soprattutto quello che ha significato nel panorama vasto dell'area: il declino della Mezzaluna sciita.

Il suo libro " In nuovo Medio Oriente" edito da Belforte, è un racconto di racconti. Non tanto analisi, che pure ci sono, ma soprattuto fatti. I fatti che ogni giorno Brunori racconta nei suoi servizi giornalistici.

Brunori non si mette dalla parte di nessuno, e questo è già un pregio incredibile, considerando la faziosità di molto media. Seguendo il suo stile giornalistico racconta con la voce dei protagonisti.

E una delle particolarità del libro è la possibilità di vedere e sentire le loro voci grazie a QRCode che sono nelle pagine del volume.

Il giornalista affronta la disillusione di ebrei e arabi, israeliani e palestinesi che dopo aver cercato per anni una strada per la convivenza, dopo la conquista degli Accordi di Abramo, hanno visto vanificati i loro sforzi a causa della volontà di conquista e di antisemitismo di stati governati appunto dagli sciiti. In testa l'Iran.

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Il libro diventa così uno strumento prezioso per capire le cose come stanno e farsi poi una idea che non sia solo un ripetere slogans a favore e contrari.

E serve soprattutto a combattere un antisionismo che di fatto è antisemitismo. Perché si può più o meno apprezzare la politica di uno o di un altro governo israeliano, ma non si deve negare l'esistenza dello stato d'Israele. Se la proposta dei due stati, o meglio delle due democrazie, perché per ora solo Israele lo è, ha davvero uno spazio nel dibattito internazionale, se le vicende che vediamo in questo momento di fragilissima tregua, con le ritorsioni di Hamas sui palestinesi stessi usati come ostaggi, se l'impegno dei leaders religiosi ha un impatto sulla realtà, diventa chiaro che la prima necessità è una informazione corretta, reale, equilibrata, libera da condizionamenti.

E questo racconta Brunori. Non solo su Gerusalemme e Gaza, ma anche sul Libano, la Siria, l' Iran e altri paese del Golfo. Così possiamo ascoltare le testimonianze di palestinesi, di israeliani che raccontano il dolore non solo per la violenza, ma per la perdita della speranza.

C'è la crisi umanitaria di Gaza nelle pagine del libro, e c'è il racconto del rischio della "normalizzazione" dell' antisemitismo. Ci sono le violenze dei coloni, e il racconto dei "giornalisti" che sono agenti di Hamas.

Il libro, che è anche stato presentato al Senato della Repubblica, è stato pubblicato prima degli accordi per la tregua. Non è un capitolo chiuso quindi il dramma iniziato il 7 ottobre 2023. Come del resto non è un capitolo chiuso quel "declino" che indica Brunori. Ma è un modo di capire quanta malafede ci può essere in gesti, racconti, manifestazioni parziali e manichee che non corrispondono alla realtà. "Il Nuovo Medio Oriente" è uno strumento per non lasciarsi condizionare e usare i fatti per poi farsi una opinione.

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