Roma , sabato, 15. novembre, 2025 10:00 (ACI Stampa).
Anche in tutte le diocesi italiane domani si celebra la Giornata Mondiale dei Poveri accompagnata, come tema, da un versetto del salmo 71: “Sei tu, mio Signore, la mia speranza”. Un appuntamento che cade nel cuore dell’anno giubilare, come un invito a “gettare di nuovo le ancore della nostra fede nelle profondità della vita reale, dove abitano le fragilità e germoglia la speranza”, si legge in una nota pubblicata sul sito della Caritas Italiana, organismo pastorale della Chiesa del nostro Paese impegnata con i più fragili. Quest’anno la Giornata coincide con il Giubileo dei Poveri e diventa per ogni comunità un “tempo di grazia” per “cercare, conoscere, animare e promuovere i segni di speranza” già presenti nei territori: luoghi e relazioni dove la carità si fa annuncio, educazione, giustizia e possibilità di vera trasformazione sociale.
Per questa giornata Caritas Italiana ha messo a disposizione un sussidio di animazione pastorale, i testi per una veglia di preghiera e la locandina ufficiale per accompagnare parrocchie, gruppi e comunità a vivere in modo unitario questo appuntamento, con spunti di riflessione, meditazioni e proposte per “ancorarci al territorio”, alle “azioni di speranza”, al “mondo” e alle “storie di speranza” che ogni giorno “incontriamo nei nostri cammini”. L’immagine scelta raffigura l’altare della Chiesa di Santa Maria Maddalena ai Cristallini, nel cuore del Rione Sanità di Napoli: una barca di migranti trasformata in altare da alcuni detenuti del carcere di Secondigliano. Un “segno potente che dice come la povertà non sia un destino immutabile, ma un mare che si può attraversare insieme, se la comunità diventa compagna di viaggio”, spiega Caritas Italiana.
Dalle varie diocesi italiane saranno in tanti a partecipare a Roma alla celebrazione di domani presieduta da papa Leone XIV ma non mancheranno le celebrazioni e le iniziative nei territori.
A Bologna l’arcivescovo, il card. Matteo Zuppi, presidente della Cei, presiederà una celebrazione eucaristica nella Cattedrale.
“Oggi è importante per me ricordare a tutti noi che il povero non è solo colui che manca del necessario, ma colui che vive l’esperienza del limite, della precarietà, della dipendenza da altri”, scrive in un messaggio per la giornata l’arcivescovo di Napoli, il card. Mimmo Battaglia aggiungendo che in questo senso “siamo tutti poveri. Tutti, prima o poi, scopriamo di non bastarci. Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci prenda per mano. Ed è da questa consapevolezza che possono nascere miracoli inattesi: perché il bisogno può diventare incontro, e la mancanza si può trasformare in comunione”. Per il porporato “i poveri sono i veri maestri di questa speranza. Loro, più di chiunque altro, ci insegnano che la vita non è mai solo ciò che possediamo. Che la dignità non si misura con la ricchezza, ma con la capacità di amare. Che la forza non consiste nel dominare, ma nel continuare a credere in nuove possibilità di vita anche quando ci si sente avvolti da ferite dolorose. Chi vive ogni giorno nella precarietà e tuttavia non perde il sorriso, chi continua a fidarsi della vita anche quando ha poco, chi prega senza nulla chiedere per sé: ecco i veri testimoni del Vangelo”. “Non possiamo dimenticare – aggiunge - che la più grande povertà è non conoscere Dio, non sentire più il bisogno di Lui, illudersi di bastare a sé stessi. È la povertà dei cuori indifferenti, dei pensieri chiusi, delle mani che non si aprono mai. E tuttavia, proprio dentro questa povertà, Dio si lascia trovare: perché la nostra miseria diventa il suo luogo di incontro, la nostra mancanza diventa il suo spazio di grazia”.




