Tra gli incidenti peggiori, l’uccisione di un monaco di 76 anni in un attacco in un monastero spagnolo nel novembre 2024, che ha causato anche diversi feriti. Mentre nel gennaio 2024, un uomo è stato ucciso in un attacco rivendicato dall’ISIS durante la Messa domenicale in una chiesa cattolica di Istanbul.
E ancora, nel settembre 2024, una chiesa storica nella cittadina di Saint-Omer, in Francia, è stata completamente distrutta da un incendio.
I crimini anticristiani direttamente documentati dall’OIDAC sono 516, ma diventano 1.503 se si includono tra gli attacchi anche i furti e le intromissioni negli edifici. Gli incendi sono stati 94, un numero allarmante che rappresenta quasi il doppio degli incendi registrati nel 2023. Un terzo di questi incendi (ovvero 33) sono avvenuti in Germania, la cui conferenza episcopale locale ha recentemente ammonito che i tabù sul vandalismo contro le chiese “sono stati tutti superati”.
Ci sono anche dati provenienti dalla Polonia e dalla Spagna che suggeriscono che molti casi non siano nemmeno stati riportati. Ad esempio, in Polonia, una recente inchiesta dell’istituto statistico ISKK ha mostrato che circa la metà dei sacerdoti che hanno partecipato ai sondaggi hanno subito un’aggressione nel corso dello scorso anno, e tuttavia più dell’80 per cento non ha riportato gli incidenti alla polizia.
Il rapporto identifica anche numerosi casi di restrizionii legale e sociali che hanno colpito i cristiani nel periodo sotto osservazione. Tra gli incidenti, quello delle incriminazioni di diverse persone per aver pregato silenziosamente vicino a cliniche dell’aborto, tra l’altro nelle cosiddette “buffer zones”.
Il caso di Adam Smith-Connor, un veterano militare, è emblematico: un tribunale inglese lo ha incriminato perché la sua testa era leggermente inclinata in preghiera silenziosa mentre si trovava a circa 100 metri dalla clinica.
Noto alle cronache è il caso Päivi Räsänen, ex ministro finlandese incriminata per crimini di odio per aver, nel 2019, citato un versetto della Bibbia in un suo post sull’allora Twitter in cui criticava la posizione della sua Chiesa riguardo agli eventi del Pride. Il suo caso è stato ascoltato lo scorso settembre.
Nel febbraio 2025, la Corte d’appello del Regno Unito ha invece dato un verdetto favorevole a Kristie Higgs, insegnante cristiana che era stata licenziata per aver espresso preoccupazioni riguardo al contenuto dell’educazione sessuale.
La Corte ha riaffermato che le visioni tradizionali cristiane su matrimoni e sessualità, che si oppongono all’ideologia transgender, alla fluidità di genere e alla redefinizione del matrimonio, sono parte di un credito sotto protezione legale. E, tuttavia, ci sono diversi casi simili in Europa.
Altri casi: la negazione di fondi pubblici ad una scuola cattolica per ragazze decisa da una Corte svizzera, che ha sottolineato che, come scuola cattolica per ragazze, la scuola stessa si macchierebbe di discriminazione; un tribunale spagnolo ha emesso una sentenza sfavorevole ad una fraternità maschile per non aver ammesso una donna; un altro tribunale spagnolo ha impedito ad un padre di leggere la Bibbia al figlio, dando alla madre – che è secolarista – la sola autorità di educazione religiosa; un tribunale francese ha elevato sanzioni contro un insegnante per aver usato un testo di Santa Bernadette in una lezione, perché questo avrebbe rotto le leggi delle neutralità.
L’OIDAC chiede un’azione più coordinata a livello EU, supporta la nomina di un coordinatore EU per combattere l’odio anticristiano (così come ci sono inviati per l’odio anti-islamico), e chiede ai governi di implementare le raccomandazioni della guida OSCE di recente pubblicazione, intitolata “Comprendere i Crimini di Odio anticristiani e affrontare i bisogni di sicurezza delle comunità cristiane”. In particolare, OIDAC chiede una sistematica allocazione di dati per registrare i crimini di odio anticristiani.
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