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Chiesa Greco-cattolica di Romania, comincia una nuova era

Dopo la morte del Cardinale Mureșan, primo arcivescovo maggiore, è cominciata una nuova era con l’intronizzazione del successore Claudiu Pop

Chiesa Greco-cattolica romena | Foto di gruppo dei vescovi di Romania e il cardinale Gugerotti con il nuovo arcivescovo maggiore Claudiu Pop | Arcieparchia di Blaj Chiesa Greco-cattolica romena | Foto di gruppo dei vescovi di Romania e il cardinale Gugerotti con il nuovo arcivescovo maggiore Claudiu Pop | Arcieparchia di Blaj

La morte del cardinale Lucian Mureșan, lo scorso 25 settembre, ha chiuso un’era per la Chiesa greco-cattolica romena. Mureșan era dal 1994 presidente del Sinodo, praticamente da pochi anni dopo che la Chiesa romena di rito bizantino era uscita dalla clandestinità, e dal 2005 ne era stato eletto arcivescovo maggiore, il primo di una storia rinnovata. Con la sua morte, comincia un nuovo capitolo, con un nuovo arcivescovo maggiore, Claudiu Pop, che a Blaj era stato ausiliare di Mureșan e che ora vi torna alla guida di una comunità senz’altro viva.

Blaj, in fondo, era la piccola Roma, chiamata così per il suo legame con la Chiesa cattolica, e da lì provenivano i martiri della Chiesa greco-cattolica romena beatificati da Papa Francesco durante il suo viaggio nel Paese nel 2019.

L’arcivescovo maggiore Pop è stato eletto il 5 novembre, ed è stato intronizzato a Blaj lo scorso 15 novembre, alla presenza del Cardinale Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, e dell’arcivescovo Giampiero Gloder, nunzio apostolico di Romania.

Dopo la processione dalla Curia Arcidiocesana Maggiore alla cattedrale della Santissima Trinità, Sua Beatitudine Pop ha ricevuto dal cardinale Gugerotti i segni della sua nuova dignità: il mantello, due engolpie, il grande omoforio, la mitra, e la croce e il pastorale.

“La missione che mi è stata affidata – ha detto Sua Beatitudine Pop – può essere compiuta solo in uno spirito di comunione ecclesiale. Mi affido alle vostre preghiere affinché il mio servizio porti maggiore gloria a Dio e la salvezza delle anime”.

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Sua Beatitudine ha inoltre assicurato “alle autorità civili e alle istituzioni rappresentative che la Chiesa greco-cattolica rumena, che ha contribuito in modo decisivo alla formazione della coscienza nazionale e della cultura rumena moderna, continuerà a essere un partner nella difesa del bene comune, della vita e della dignità di ogni persona, nella promozione della solidarietà sociale al di là di ogni confine etnico o religioso e nell'affermazione e nel rafforzamento della vocazione europea della Romania”.
Nella Cattedrale della "Santissima Trinità" erano presenti anche l'arcivescovo ortodosso di Alba Iulia, Irineu Pop, il presidente della Federazione delle comunità ebraiche in Romania, il deputato Silviu Vexler, il capo del culto musulmano in Romania, Mufti Muurat Iusuf, rappresentanti delle Chiese riformate e unitarie, il presidente del Senato, Mircea Abrudean, il Segretario di Stato per gli Affari religiosi, Ciprian Olinici, la consigliera di Stato per le relazioni con la società civile, Diana Punga, e funzionari locali e provinciali.
Claudiu-Lucian Pop, nato il 22 luglio 1972 a Piscolt, Satu Mare, ha compiuto i primi studi a Jibou e ha studiato brevemente chimica a Bucarest prima di dedicarsi alla teologia. Ha studiato a Roma dal 1991 al 1999, conseguendo la Licenza in Teologia Spirituale (1998) e il Dottorato (2006), ed è stato ordinato sacerdote nel 1995. Ha ricoperto incarichi nella Chiesa greco-cattolica rumena a Roma e Parigi, ricoprendo il ruolo di vicerettore e poi rettore della Missione greco-cattolica rumena, e successivamente di rettore del Pontificio Collegio Romeno a Roma (2007). Nel 2011 è stato eletto vescovo della Curia Arcidiocesana Maggiore e vescovo titolare di Mariamme. È entrato a far parte del Sinodo permanente ed è diventato Segretario del Sinodo dei Vescovi nel 2016. Ha coordinato la visita di Papa Francesco a Blaj nel 2019 ed è stato nominato vescovo eparchiale di Cluj-Gherla nel 2021.

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