Blaj , venerdì, 21. novembre, 2025 9:00 (ACI Stampa).
La morte del cardinale Lucian Mureșan, lo scorso 25 settembre, ha chiuso un’era per la Chiesa greco-cattolica romena. Mureșan era dal 1994 presidente del Sinodo, praticamente da pochi anni dopo che la Chiesa romena di rito bizantino era uscita dalla clandestinità, e dal 2005 ne era stato eletto arcivescovo maggiore, il primo di una storia rinnovata. Con la sua morte, comincia un nuovo capitolo, con un nuovo arcivescovo maggiore, Claudiu Pop, che a Blaj era stato ausiliare di Mureșan e che ora vi torna alla guida di una comunità senz’altro viva.
Blaj, in fondo, era la piccola Roma, chiamata così per il suo legame con la Chiesa cattolica, e da lì provenivano i martiri della Chiesa greco-cattolica romena beatificati da Papa Francesco durante il suo viaggio nel Paese nel 2019.
L’arcivescovo maggiore Pop è stato eletto il 5 novembre, ed è stato intronizzato a Blaj lo scorso 15 novembre, alla presenza del Cardinale Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, e dell’arcivescovo Giampiero Gloder, nunzio apostolico di Romania.
Dopo la processione dalla Curia Arcidiocesana Maggiore alla cattedrale della Santissima Trinità, Sua Beatitudine Pop ha ricevuto dal cardinale Gugerotti i segni della sua nuova dignità: il mantello, due engolpie, il grande omoforio, la mitra, e la croce e il pastorale.
“La missione che mi è stata affidata – ha detto Sua Beatitudine Pop – può essere compiuta solo in uno spirito di comunione ecclesiale. Mi affido alle vostre preghiere affinché il mio servizio porti maggiore gloria a Dio e la salvezza delle anime”.



