Città del Vaticano , mercoledì, 26. novembre, 2025 19:00 (ACI Stampa).
Con un saluto in lingua spagnola rivolto a padre Arturo Sosa, Presidente dell’Unione Superiori Generali, ha inziato oggi pomeriggio papa Leone XIV il suo discorso ai Partecipanti all'Incontro promosso dall'Unione dei Superiori Generali (U.S.G.) tenutosi nell’aula del Sinodo in Vaticano. Il tema, “Fede connessa: vivere la preghiera nell’era digitale” offre lo spunto per il pontefice per incentrare la sua attenzione su tre aree “oggigiorno molto importanti per la vita religiosa: la relazione con Dio, l’incontro coi fratelli e il confronto con il mondo digitale”.
Il papa comincia con la prima: la relazione con Dio. “La nostra speranza si fonda sulla consapevolezza di camminare verso l’incontro e la piena comunione con Dio, che per primo ci ha offerto la sua amicizia. Per questo, fondamentale nell’esistenza di ogni consacrato è la preghiera: spazio relazionale entro il quale il cuore si apre al Signore, imparando a chiedere e a ricevere con fiducia e gratitudine il suo amore che guarisce, trasforma e infiamma alla missione. Così testimoniamo ciò che realmente siamo: creature bisognose di tutto, abbandonate nelle mani provvidenti e buone del Creatore” così papa Leone XIV analizza la relazione con Dio. Pone l’attenzione, poi, sul Giubileo che “ci offre un’occasione preziosa per tornare a ciò che conta, stringendoci al cuore infuocato di Dio, perché siano la sua luce e il suo calore a guidare e alimentare il nostro procedere personale e i nostri percorsi comunitari!”.
Il secondo valore, l’incontro con i fratelli. Gli “istituti, gli Ordini e le Congregazioni che rappresentate sono, per così dire, corpi carismatici, in cui tutti sono profondamente connessi per la stessa umanità, per la medesima fede, per l’appartenenza a Cristo e per la chiamata che unisce nella fraternità” sottoline il pontefice.
Infine, il terzo aspetto: il confronto con il mondo digitale. “La tecnologia informatica rappresenta infatti una sfida anche per i consacrati. Da un lato offre possibilità immense di bene, sia per la vita comune che per l’apostolato. Sarebbe miope ignorare le straordinarie opportunità che fornisce alla comunione e alla missione, permettendoci di raggiungere persone lontane, di condividere la fede attraverso nuovi linguaggi, di arrivare anche a chi, per vie ordinarie, fatica ad avvicinarsi alle nostre comunità” continua papa Leone XIV. Ma mette in guardia anche che “al tempo stesso, però, queste risorse possono influenzare fortemente, e non sempre per il meglio, il nostro modo di costruire e mantenere relazioni. È facile, ad esempio, lasciarsi tentare dall’idea di sostituire la mera connessione virtuale ai rapporti reali tra le persone, dove sono indispensabili presenza, ascolto prolungato e paziente e condivisione profonda di idee e sentimenti”.




