Essere giovani è un periodo meraviglioso della vita perché c’è così tanto da imparare e da sperimentare. Allo stesso tempo, ci sono molte sfide da affrontare mentre cercate di crescere e maturare il vostro carattere all’interno di un contesto sociale. Trovare il proprio posto nel mondo sembra ancora più difficile oggi, mentre le società cambiano costantemente, i valori tradizionali sono spesso guardati con disprezzo e la tecnologia, pur contenendo elementi positivi, può anche lasciarci più isolati gli uni dagli altri”. Lo ha detto Papa Leone XIV nel videomessaggio inviato ai partecipanti all’Australian Catholic Youth Festival.

“Come cristiani – ha osservato Papa Leone - dovremmo rivolgerci anzitutto a Dio, nostro Padre celeste, che, nel momento del nostro battesimo, ha fatto di ciascuno di noi il suo figlio o la sua figlia amata. Riflettendo su come la nostra relazione fondamentale con Dio dia vero significato alle nostre vite, Papa Benedetto XVI disse:  non siamo un prodotto casuale e privo di senso dell’evoluzione. Ognuno di noi è il risultato di un pensiero di Dio. Ognuno è voluto, ognuno è amato, ognuno è necessario. Le nostre vite, quindi, trovano il loro scopo ultimo nel diventare ciò che Dio ci ha creati per essere, in altre parole vivendo la sua volontà nella nostra vita”.

Non cercate semplicemente di imitare gli altri; piuttosto – ha esortato - ascoltate ciò a cui Dio vi chiama ad essere e a fare. In particolare, sono certo che il Signore chiami alcuni di voi a servirlo nel sacerdozio o nella vita consacrata. Abbiate il coraggio di dire sì! L’unico modo per ascoltare la voce del nostro Padre celeste è avvicinarci a lui, specialmente attraverso la preghiera e i sacramenti. Inoltre, come in qualsiasi altra relazione, per essere una figlia o un figlio, un fratello o una sorella migliore, dobbiamo vivere queste relazioni con maggiore amore, impegno e sacrificio. Traete ispirazione dai santi che hanno vissuto profondamente la loro identità di figli di Dio e che hanno sempre posto Lui al centro della loro vita”.

“Vi incoraggio – ha concluso - a costruire reti e amicizie tra voi e a lavorare insieme per edificare il Regno di Dio nelle vostre realtà locali. Non scoraggiatevi quando cadete nel vostro discepolato, perché con la grazia di Dio – e incontrandolo nel sacramento della confessione – anche questo può diventare un momento di rinnovamento e crescita nella santità”.