Advertisement

Papa Leone XIV all'ospedale de la Croix: "Qui abita Gesù"

L’ultimo giorno libanese di Papa Leone XIV si apre dopo le 8 ora locale con la visita all’Ospedale de la Croix, gestito dalla Congregazione delle Suore Francescane della Croce

Papa Leone XIV |  | Vatican Media
Papa Leone XIV | Vatican Media
Papa Leone XIV |  | Vatican Media
Papa Leone XIV | Vatican Media

L’ultimo giorno libanese di Papa Leone XIV si apre dopo le 8 ora locale con la visita all’Ospedale de la Croix, gestito dalla Congregazione delle Suore Francescane della Croce.

Dopo aver ascoltato le testimonianze di un malato e di una malata, il Papa ha preso la parola per salutare tutti i presenti.

Qui abita Gesù – ha esordito Leone XIV - sia in voi ammalati, sia in voi che ne avete cura, le Suore, i medici e tutti gli operatori sanitari e il personale. Vorrei anzitutto salutarvi con affetto e assicurarvi che siete nel mio cuore e nelle mie preghiere”.

“Questo ospedale- ha ricordato Papa Leone - è stato fondato dal Beato Padre Jacques, instancabile apostolo della carità di cui ricordiamo la santità della vita, che si è manifestata in particolare nell’amore per i più poveri e sofferenti. Le Suore Francescane della Croce, da lui fondate, continuano la sua opera e svolgono un prezioso servizio”.

Il pensiero del Papa è andato poi “con tanta gratitudine” al “personale dell’Ospedale. La vostra presenza competente e premurosa e la cura degli ammalati sono un segno tangibile dell’amore compassionevole di Cristo. Siete come il buon samaritano, che si ferma presso chi è ferito e se ne prende cura per sollevarlo e guarirlo. A volte può sopraggiungere la stanchezza o lo scoraggiamento, soprattutto per le condizioni non sempre favorevoli in cui vi trovate a lavorare; vi incoraggio a non perdere la gioia di questa missione e, nonostante qualche difficoltà, vi invito ad avere sempre davanti a voi il bene che avete possibilità di realizzare. È una grande opera agli occhi di Dio”.

Advertisement

“Quanto si vive in questo luogo – ha concluso Leone XIV - è un monito per tutti, per la vostra terra ma anche per l’intera umanità: non possiamo dimenticarci dei più fragili, non possiamo immaginare una società che corre a tutta velocità aggrappandosi ai falsi miti del benessere, ignorando tante situazioni di povertà e di fragilità. In particolare noi cristiani, che siamo la Chiesa del Signore Gesù, siamo chiamati a prenderci cura dei poveri: il Vangelo stesso ce lo chiede il grido dei poveri che attraversa anche la Scrittura ci interpella. A voi, cari fratelli e sorelle segnati dalla malattia, vorrei solo ricordare che siete nel cuore di Dio nostro Padre. Egli vi porta sul palmo delle sue mani, vi accompagna con amore, vi offre la sua tenerezza attraverso le mani e i sorrisi di chi si prende cura della vostra vita. A ciascuno di voi oggi il Signore ripete: ti amo, ti voglio bene, sei mio figlio! Non dimenticatelo mai!”.

White Logo