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Commissione Petrocchi: confermato il no al diaconato femminile

La Commissione ha insistito sull’urgenza di valorizzare la “diakonia battesimale”, come fondamento di qualunque ministerialità ecclesiale

Il Cardinale Petrocchi |  | Daniel Ibanez EWTN Il Cardinale Petrocchi | | Daniel Ibanez EWTN

Inviata a Papa Leone XIV lo scorso 18 settembre la relazione della Commissione sul diaconato femminile, presieduta dal cardinale Giuseppe Petrocchi. Stamane Leone XIV ha deciso di far pubblicare le conclusioni.

“Lo status quaestionis intorno alla ricerca storica e all’indagine teologica, considerati nelle loro mutue implicazioni, esclude - scrive l'Arcivescovo emerito de L'Aquila - la possibilità di procedere nella direzione dell’ammissione delle donne al diaconato inteso come grado del sacramento dell’ordine. Alla luce della Sacra Scrittura, della Tradizione e del Magistero ecclesiastico, questa valutazione è forte, sebbene essa non permetta ad oggi di formulare un giudizio definitivo, come nel caso dell’ordinazione sacerdotale”.

La Commissione con 9 sì ed un no ha formulato l’auspicio che venga ampliato “l’accesso delle donne ai ministeri istituiti per il servizio della comunità, assicurando così anche un adeguato riconoscimento ecclesiale alla diaconia dei battezzati, in particolare delle donne. Questo riconoscimento risulterà un segno profetico specie laddove le donne patiscono ancora situazioni di discriminazione di genere”.

"Appare indispensabile, come condizione previa per successivi discernimenti - sottolinea il Cardinale Petrocchi - incentivare un rigoroso e allargato esame critico condotto sul versante del diaconato in sé stesso, cioè sulla sua “identità” sacramentale e sulla sua “missione” ecclesiale, chiarendo alcuni aspetti “strutturali” e pastorali che attualmente non risultano interamente definiti. In questa “diakonia alla verità” la Chiesa deve agire con “parresia” evangelica, ma anche con la dovuta libertà valutativa e trasparenza discorsiva".

"Ritengo importante rimarcare - conclude il porporato - che la Commissione ha insistito sull’urgenza di valorizzare la “diakonia battesimale”, come fondamento di qualunque ministerialità ecclesiale. In tale quadro, deve essere sempre meglio compresa e sviluppata la “dimensione mariana”, come anima di ogni “diakonia”, nella Chiesa e nell’Umanità".

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