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Cei, una nuova Nota pastorale sull’insegnamento della religione cattolica

La Nota è stata approvata dalla 81a Assemblea Generale della CEI (Assisi, 17-20 novembre 2025), dopo un’ampia consultazione in tutte le Diocesi italiane.

Cei | Cei | Credit Conf. episcopale italiana Cei | Cei | Credit Conf. episcopale italiana

Giunge oggi un nuova Nota pastorale a firma del cardinal Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, sull’insegnamento “della religione cattolica: laboratorio di cultura e dialogo”. 

 

“A quarant’anni dalla firma dell’Intesa che dava attuazione all’Accordo di revisione del Concordato lateranense in materia di insegnamento della religione cattolica (Irc), la Conferenza Episcopale Italiana ha ritenuto opportuno fare il punto della situazione e richiamare l’attenzione sull’Irc, volendo evidenziare e rilanciare il suo servizio alla scuola” così inzia la Nota diffusa oggi dalla Cei. 

 

Sono trascorsi ben trentaquattro anni dalla prima e unica Nota pastorale che era stata pubblicata sull’argomento nel 1991 e così la Cei desidera confermare “la validità di una presenza scolastica che rispetta la libertà di coscienza di tutti e assicura un fondamentale servizio educativo”. Allo stesso tempo, a causa del cambiamento della società rispetto al 1991 - si parla del flusso migratorio - l’Irc “ha saputo aprirsi al confronto e al dialogo proprio grazie all’identità che la contraddistingue, che ne valorizza la portata culturale e formativa”. A tale proposito vengono ricordate le schede per conoscere l’Ebraismo e l’Islam, predisposte dagli uffici della Segreteria Generale della CEI rispettivamente con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e il Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica, in vista della redazione dei libri scolastici e della formazione degli insegnanti di religione.

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Tema della nota, l’evoluzione della società: viene definito “cambiamento d’epoca”. Un cambiamento “in cui ci troviamo a vivere oggi, la natura istituzionale dell’Irc, la figura dell’insegnante di religione e i rapporti dell’Irc con la comunità ecclesiale”. Il documento della Cei prosegue poi con queste parole: “Continua a far pensare la possibilità offerta agli alunni più grandi di poter uscire da scuola privandosi di un’occasione formativa quale l’Irc o l’attività alternativa. Superiori alle criticità sono comunque i segnali di vitalità, da cui emerge come l’Irc si confermi uno strumento di arricchimento culturale, di attenzione educativa, di dialogo sincero con tutte le istanze provenienti dal mondo contemporaneo, avviandosi a proseguire con convinzione il suo servizio alla scuola”.

 

Si precisa, inoltre, che la Nota è stata approvata dalla 81ª Assemblea Generale della CEI (Assisi, 17-20 novembre 2025), dopo un’ampia consultazione in tutte le Diocesi italiane. E la Cei precisa che “a suo modo, è anche una conferma e un rilancio di quanto affermava papa Leone XIV il 27 ottobre 2025, all’apertura del Giubileo del mondo educativo: “Chi studia si eleva, allarga i propri orizzonti e le proprie prospettive, per recuperare uno sguardo che non si fissa solo in basso, ma è capace di guardare in alto: verso Dio, verso gli altri, verso il mistero della vita”.

 

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