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Dalle diocesi, la giornata missionaria e i giovani alla luce del Sinodo

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Domani si celebra la Giornata Missionaria Mondiale e nelle cattedrali d’Italia questa sera veglie di preghiera con mandato missionario da parte dei vescovi a uomini e donne che hanno deciso di partire per diversi paesi del mondo per annunciare il Vangelo con la loro testimonianza di vita, condividendo la quotidianità con altri popoli  e per mettersi al servizio di chi è più povero e bisognoso.

Lo slogan di questa giornata, scelto dalla Fondazione Missio della Conferenza Episcopale Italiana è “Giovani per il Vangelo”, sulla scia del tema della Giornata mondiale “Insieme ai giovani, portiamo il Vangelo a tutti”,  in linea con i contenuti della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi che si sta svolgendo in Vaticano sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Da rilevare che due sono le dimensioni che caratterizzano la lettura e dunque il significato dello slogan “Giovani per il Vangelo”. Anzitutto – spiega Missio -. “si evince una valenza fortemente vocazionale, in riferimento alla necessità impellente di giovani disposti a dare la vita per l’annuncio e la testimonianza del Vangelo e dunque la causa del Regno. Dall’altra vi è il richiamo alla freschezza dell’impegno ad gentes che riguarda le comunità cristiane nel loro complesso, indipendentemente dall’età anagrafica. Per essere missionari/e bisogna sempre e comunque avere un cuore giovane”.

E ad un anno dalla Settimana Sociale dei cattolici italiani a Cagliari oggi la diocesi chiama a raccolta per “Animare i territori, alimentare la speranza”. Un incontro, al seminario arcivescovile del capoluogo sardo, finalizzato a valutare il cammino compiuto e a rilanciare i temi affrontati durante le giornate che hanno coinvolto oltre mille delegati provenienti da tutta Italia.

A Padova la presentazione, sabato scorso, del Rapporto annuale della Diocesi relativo all’anno 2017 dal titolo «Fissò lo sguardo…», in riferimento al testo evangelico che lo accompagna e che corrisponde alla liturgia di domenica scorsa “La coincidenza – scrive il vescovo mons. Claudio Cipolla – con la prestazione del Bilancio mi porta a rileggere questo testo come se quel ‘tale’ fosse la nostra Chiesa diocesana e come quel ‘bambino’ fosse portato ad esempio, non solo per noi come singole persone e famiglie, ma per noi come comunità e come Diocesi”. “La nostra Chiesa diocesana – aggiunge il presule patavino -  gestisce tanti beni che non le appartengono perché le sono stati affidati per i poveri: gratuitamente li abbiamo ricevuti e gratuitamente li dobbiamo mettere a disposizione degli ultimi, della formazione dei giovani, per la crescita spirituale delle comunità parrocchiali e di tutte le altre attività che facciamo per seguire Gesù e il Vangelo”. Si impone quindi, rilancia il vescovo, “una profonda verifica in ordine all’uso, al senso e al valore dei nostri beni che ci devono aiutare a continuare, con lo stesso stile umile e povero, la missione di Gesù”. Tra i dati i 120mila ragazzi impegnati nei gruppi di catechesi parrocchiale; i 180mila genitori nei gruppi di accompagnamento; i settemila catechisti; i 3.500 accompagnatori di genitori, 700mila ore di servizio volontario per la catechesi; 6.500 beneficiari di progetti seguiti da Caritas diocesana con i suoi 5.500 volontari che hanno messo a disposizione 30mila ore di volontariato in un anno. Ci sono poi i 126mila pasti annui offerti dalle Cucine economiche popolari; i 45mila chili di pane distribuiti dall’Associazione universale di Sant’Antonio; i 700 volontari che si mettono a disposizione all’Opera della Provvidenza e all’Irpea. Se poi si guarda al fronte cultura e formazione gli oltre 25 mila visitatori del Museo diocesano, i 59mila e passa soci di Noi associazione; i 25mila di Azione cattolica; gli oltre 20mila frequentatori di Villa Immacolata e i 15mila studenti che hanno frequentato il Centro universitario insieme a quasi 20mila persone che hanno partecipato alle attività di formazione.

Dati importanti e significativi ad esempio di quanto le diocesi italiane fanno attraverso le parrocchie e i movimenti presenti nei vari territori. 

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Oggi nella diocesi di Fano la XII edizione di “Dialoghi di pace”. Si tratta di una “lettura con musica” del messaggio inviato dal Papa per la Giornata mondiale della pace che si celebra ogni primo giorno dell’anno: quello della 51ª Giornata mondiale è stato dedicato al tema “Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace”.

In Sicilia, nella diocesi di Caltanissetta l’inizio, con una celebrazione del vescovo, mons. Mario Russotto, del percorso della Missione giovani diocesana, che impegnerà più di cento missionari (giovani, seminaristi, insegnanti di religione e coppie di sposi) che hanno ricevuto il mandato e la croce-simbolo che li accompagnerà nei diversi incontri. “Ho pensato che era arrivato il momento di provare a incontrare i nostri giovani come Chiesa, come comunità ecclesiale non solo per parlare dei giovani, ma per dialogare con i giovani, per ascoltarne le inquietudini, gli interrogativi, le perplessità, per accogliere e suscitare sogni”, ha detto il vescovo: “sono loro gli ingegneri di un futuro più umano, più solidale, e per questo più cristiano. Sono loro i protagonisti, sono loro gli attori principali, e il nostro compito è quello di accompagnarli, ascoltarli, aiutarli ad orientarsi… Ho consegnato ai giovani tre S: il sogno, lo sguardo, la speranza. Vogliamo guardare negli occhi i nostri giovani, vogliamo guardarli dentro e aiutarli a tirar fuori tutta la bellezza, che spesso viene repressa, a tirar fuori anche la loro rabbia, il loro dolore, forse la loro rassegnazione”.
Nella diocesi di Latina-Terracina-Priverno-Sezze un corso per pizzaiolo tenuto nella casa circondariale dove i detenuti, su base volontaria, potranno seguire un corso base per pizzaiolo all'interno della struttura. Un'opportunità resa possibile grazie al progetto del cappellano del carcere, il salesiano don Nicola Cupaiolo, il quale conosce bene il valore pedagogico di un “mestiere” da imparare per dare dignità a se stessi come persona e anche per stare lontano dai guai. Si tratta di un'attività impegnativa dal punto di vista logistico che ha il pieno sostegno del vescovo, mons. Mariano Crociata. In Sicilia, a Cefalù, ieri il vescovo, mons. Giuseppe Marciante, ha incontrato i sindaci del territorio “per iniziare insieme, nel rispetto di ruoli e competenze, un cammino di analisi sulle emergenze del territorio”. La stessa diocesi ha promosso un nuovo sito web che potenzia la sua presenza in internet per “porsi accanto, essere connessa al suo territorio, alle sue comunità, raggiungere ‘le periferie'”. 

Sabato scorso, nella Sala Clementina in Vaticano, il vescovo di Cremona mons. Antonio Napolioni ha donato a Papa Francesco il dvd di “Letizia d’Amore, stelle e precipizio”, la cantata sacra ispirata all’Esortazione Apostolica “Amoris laetitia”, composta dal maestro Federico Mantovani su libretto del poeta Davide Rondoni.

Il dvd, realizzato e prodotto da TeleRadio Cremona, la società che gestisce i media della Diocesi di Cremona, presenta la registrazione audio/video del concerto dello scorso 26 aprile che ha visto la prima esecuzione assoluta dell’opera nella Cattedrale di Cremona.

 

Vino nuovo in otri nuovi” è il titolo della lettera pastorale ai cristiani della Chiesa di Matera-Irsina per il Sinodo 2019, scritta dall’arcivescovo mons. Giuseppe Caiazzo. L’anno pastorale appena trascorso – scrive il presule - è stato “intenso e impegnativo per tutti. Il percorso sinodale ci ha permesso di ascoltare la Parola di Dio, pregare, confrontarci con l’insegnamento della Chiesa, con le indicazioni di Papa Francesco, riflettere insieme, sinodalmente, ed essere propositivi in vista del Sinodo che ci vedrà impegnati nei prossimi anni. Un desiderio su tutti ha animato, sia nei gruppi e nelle assemblee sia nei contributi provenienti dalle parrocchie, quanti hanno lavorato con impegno, guardando al futuro e al bene della nostra Chiesa locale. Si avverte il bisogno di riempire di contenuti evangelici la nostra vita, le nostre scelte, le nostre comunità, non per annullare il passato, che è patrimonio culturale e religioso della nostra terra e della nostra gente, ma per arricchirlo di quel vino buono che ci permetta di gustare la nostra appartenenza a Cristo ed alla Chiesa”.

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E domani festa nella diocesi di Lamezia Terme il santuario diocesano di Conflenti sarà elevato a Basilica Minore. A presiedere la celebrazione il card. Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divini e la disciplina dei sacramenti. Un “grande onore – ha detto il vescovo lametino, mons. Luigi Cantafora – ma anche un onere”.