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A dieci anni dalla canonizzazione la preghiera per due santi Pontefici a San Pietro

Una messa in basilica per Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII

La messa per i dieci anni di canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII |  | Vatican Media La messa per i dieci anni di canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII | | Vatican Media

Una celebrazione intensa e molto partecipata quella del pomeriggio in San Pietro a dieci anni dalla canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII il 27 aprile 2014. A celebrarla il cardinale Giovanni Battista Re e il cardinale Comastri ha tenuto l'omelia.

Una riflessione su come la vita dei santi pontefici siano stati attinenti al Vangelo. In particolare Comastri ha parlato di Giovanni Paolo II: "perché l'abbiamo così tanto amato?" Domanda e aggiunge “La risposta è nel Vangelo! La vita di Giovanni Paolo II è stata una continua obbedienza al Vangelo di Gesù per questo – ci diceva il vento – per questo lo avete amato! Avete riconosciuto nella sua vita il Vangelo di sempre".

Giovanni Paolo II è stato "un uomo coraggioso nell’epoca - il XX secolo - delle grandi paure", "nell’epoca dei compromessi e della indecisione programmatica". Innanzitutto, coraggioso "nel difendere la pace, mentre soffiavano venti di guerra". E poi la famiglia: "Papa Wojtyła, con occhio profetico, aveva nitidamente percepito - afferma il vicario generale emerito - che 'oggi è in pericolo l’umanità dell’uomo', cioè il costitutivo progetto dell’umanità come famiglia, come uomo e donna che, attraverso l’amore fedele, diventano culla della vita e luogo insostituibile di crescita e di educazione della vita umana".

La difesa della vita, e della dignità della vita umana in qualunque situazione si trovasse e il suo richiamo al diritto alla vita quale fondamento dell'"umana convivenza". E poi il rapporto con i giovani: "Ha cercato i giovani e i giovani l’hanno sentito amico: amico vero, amico sincero, amico che non scende a compromessi per avere audience, amico che non annacqua la proposta evangelica per diventare popolare, amico che non usa la demagogia per strappare gli applausi giovanili".

Infine la devozione a Maria con quelTotus tuus”, “Tutto tuo!” presente nel suo stemma. "La Chiesa stava attraversando un appannamento del culto verso Maria, lui riporta Maria al suo posto, accanto a Gesù". C'è Fatima, e l'attentato e la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria. E c'è il perdono, quello donato al suo attentatore, che anni dopo proprio Comastri vide a San Pietro, davanti alla sua tomba. E ha concluso il cardinale: "Ogni volta che stringiamo la corona del Santo Rosario e recitiamo l’Ave Maria, esca dal nostro cuore un’esclamazione spontanea: Totus tuus, Maria!”.

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