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A Natale in Terra Santa, riprendono i pellegrinaggi a Betlemme

Fede e archeologia per chi cerca di conoscere la vita terrena di Gesù

Natale a Betlemme  |  | Rivista Terra Santa
Natale a Betlemme | | Rivista Terra Santa
Il mosaico della sinagoga di Bet Alfa  |  | Wikipedia
Il mosaico della sinagoga di Bet Alfa | | Wikipedia

Il Natale in Terra Santa ha un sapore particolare, e Betlemme, come sempre in occasione del Natale, è una cartina tornasole di quanto sta avvenendo in Israele.

Lo spiega bene l'editoriale della rivista Terra Santa che racconta la ripresa dei pellegrinaggi. "Nelle ultime settimane d’Avvento e fino all’Epifania, è atteso infatti un vero e proprio pienone. 'I mesi tra settembre e novembre – ha spiegato il padre Custode a Roma il 5 novembre in occasione della XV Giornata dei volontari di Terra Santa – possono essere ritenuti mesi di rilancio dei pellegrinaggi. Le presenza più numerose sono quelle statunitensi, con circa 100 mila prenotazioni a fine 2022, seguite dai brasiliani e dagli italiani con 20 mila prenotazioni entro la fine dell’anno'".

L'editoriale ricorda che " a luglio, in un messaggio video diffuso dal Christian Media Center di Gerusalemme, fra Francesco Patton, Custode di Terra Santa, era stato perentorio: "Prima e più ancora dell’aspetto economico (moltissimi lavorano infatti nel settore del turismo e dell’accoglienza ), anche per i cristiani locali è importante l’esperienza di fede, l’esperienza di far parte di una Chiesa che è una famiglia universale che abbraccia tutta intera l’umanità'".

E sfogliando la Rivista si legge anche della utilità dell' archeologia per i pellegrinaggi. Don Gianantonio Urbani, archeologo, dello  Studium Biblicum Franciscanum, di  Gerusalemme scrive: " Il ricorso all’archeologia durante un pellegrinaggio, oppure durante un viaggio in Terra Santa, è un’esperienza molto importante.

Non solo perché si vedono e si calpestano antichità significative del passato, testimonianze ancora visibili di epoche bibliche e neotestamentarie, ma anche perché in queste antichità hanno dimorato persone lasciando molti segni della loro vita quotidiana". E oggi "lo sforzo della ricerca archeologica, a più livelli di studio e indagine, e in seno a varie istituzioni, ci restituisce la necessaria comprensione dei luoghi e ci aiuta a vivere l’esperienza delle visite con maggiore chiarezza e cercando di percepire il senso e la spiritualità stessa dei fatti accaduti".

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La Terra Santa, Israele, il Libano, i Territori palestinesi, la Giordania sono scrigni di storia e di fede. Un esempio raccontato nel numero di Dicembre di Terra Santa, è la sinagoga di Bet Alfa, al confine tra Galilea e Samaria, tra il Giordano e la pianura. Bet Alfa fu scavata nel 1928 dall’archeologo Eleazar Sukenik, e poi ancora nel 1962. Oggi offre le rovine di una sinagoga del VI secolo d.C., come potevano essercene in tantissime città e villaggi fin da prima di Cristo e nei primi secoli della nostra era.