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Accogliere, proteggere, promuovere e integrare: le linee guida del Papa sui migranti

un momento del seminario sul Global Compact | Seminario Global Compact, Palazzo San Calisto, Vaticano, 12 giugno 2017 | Sezione Migranti e Rifugiati un momento del seminario sul Global Compact | Seminario Global Compact, Palazzo San Calisto, Vaticano, 12 giugno 2017 | Sezione Migranti e Rifugiati

Quattro linee guida, piattaforma per le 16 azioni concrete per i migranti e i rifugiati che la Santa Sede presenterà al Global Compact sui rifugiati del 2018. Questo emerge dalla seminario che ha organizzato la sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale, che si è tenuto il 12 e 13 giugno a Roma.

Quaranta partecipanti, provenienti da ogni parte del mondo, per guardare ai problemi concreti di rifugiati e migranti e proporre una risposta unitaria a un problema che è ormai una emergenza globale. Dalla questione ungherese fino allo scottante tema dei Rohingya, dalla comunità europea alle politiche di immigrazione ed emigrazione Nord America e America Latina, per arrivare all’Africa: molti sono stati i temi messi sul tavolo in questa due giorni di incontri.

Si tratta del secondo seminario che la Sezione Migranti e Rifugiati ha tenuto sul tema, per un lungo lavoro di preparazione verso il “Global Compact for Refugees”. Il Global Compact è un accordo globale sul tema dei rifugiati.

Nasce a seguito dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 2016, quando i membri dell’ONU approvarono all’unanimità la dichiarazione di New York per i Rifugiati e Migranti. La dichiarazione aveva come scopo il miglioramento del modo in cui la comunità internazionale risponde ai grandi movimenti di rifugiati e migranti.

La dichiarazione includeva un “Comprehensive Refugee Response Framework”, cioè una cornice di interventi che prevedevano azioni specifiche. La responsabilità di porre in essere il “framework” era data all’Alto Commissario per i Rifugiati, il quale, sulla base di quegli interventi, è stato richiesto di proporre un “accordo globale” (global compact, appunto) durante il suo intervento all’assemblea del 2018, la 73esima.

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Tutti sono coinvolti nello stilare questo apporto, e la Santa Sede vuole esserci: il suo impegno sulla questione migranti è di lunga data, ed è certificato anche dalla sua presenza come Stato Membro nell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni.

Una bozza del rapporto sarà stilata dall’Alto Commissario a febbraio 2018, poi ci saranno ulteriori consultazioni, e poi il Global Compact sarà presentato all’Assemblea Generale di settembre.

Quali le proposte della Santa Sede per il Global Compact? Dal seminario della sezione migranti, sono scaturite 16 proposte, basate sulle linee guida date da Papa Francesco di “accogliere, proteggere, promuovere e integrare”.

Sono proposte che riguardano corridoi umanitari, legge sulla cittadinanza secondo lo ius soli, sponsorship per il lavoro, protezione e promozione dei migranti economici, dei richiedenti asilo e dei rifugiati, così come delle vittime di tratta. È un documento ancora in bozza, che sarà reso noto dopo le ultime limature.

L’obiettivo della Sezione Migranti è quello di lavorare in sinergia con la Segreteria di Stato, che è incaricata di portare avanti il negoziato multilaterale con gli altri Paesi e le altre organizzazioni internazionali. Si tratta, in pratica, di fare da anello di congiunzione tra le conferenze episcopali (e infatti rappresentanti delle conferenze episcopali regionali erano presenti all’incontro), le grandi strutture di advocacy internazionale e la Segreteria di Stato che si occupa, appunto, del lavoro con gli Stati.