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Acqua, il monito del Papa: "Non restare indifferenti verso chi ne è sprovvisto"

Papa Francesco |  | Daniel Ibanez CNA Papa Francesco | | Daniel Ibanez CNA

"Dove c’è acqua c’è vita, e allora la società può sorgere e progredire. Ed è urgente perché la nostra casa comune ha bisogno di protezione e, inoltre, che si comprenda che non tutta l’acqua è vita: solo l’acqua sicura e di qualità". Lo ha ribadito questo pomeriggio Papa Francesco intervendo alla sessione conclusiva del Seminario sul tema Il diritto umano all’acqua, promosso dalla Pontificia Accademia delle Scienze.

"Ogni persona - ha detto nuovamente il Pontefice citando l'Enciclicla Laudato sì e la Caritas in Veritate di Benedetto XVI - ha diritto all’accesso all’acqua potabile e sicura; è un diritto umano essenziale e una delle questioni cruciali nel mondo attuale . È un problema che riguarda tutti e fa sì che la nostra casa comune sopporti tanta miseria e reclami soluzioni effettive, davvero capaci di superare gli egoismi che impediscono l’attuazione di questo diritto vitale per tutti gli esseri umani".

Per questa ragione l'acqua deve tornare ad essere centrale - ha auspicato Francesco - "nell’ambito delle politiche pubbliche". Il Papa ha poi osservato che il diritto all'acqua si trasforma in un dovere. "Dal diritto che abbiamo - ha spiegato - deriva un obbligo che gli è collegato e non si può separare. È imprescindibile annunciare questo diritto umano essenziale e difenderlo, ma anche agire in modo concreto, assicurando un impegno politico e giuridico con l’acqua".

Francesco ha richiamato gli Stati nazionali ad agire, così pure "ogni attore non statale deve assumersi le proprie responsabilità verso questo diritto" poichè "il diritto all’acqua è determinante per la sopravvivenza delle persone e decide il futuro dell’umanità". "Mi chiedo se in questa guerra mondiale a pezzi che stiamo vivendo - ha aggiunto - non stiamo in cammino verso una guerra mondiale per l’acqua".

Pertanto è necessario responsabilizzare i giovani "circa la gravità di questa realtà". Si tratta di "un compito difficile; richiede convinzione e dedizione".

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Milioni di persone soffrono per il mancato accesso all'acqua o per l'uso di acqua inquinata: non si può rimanere indifferenti - è l'appello del Papa - "si deve frenare e invertire questa situazione. Non è tardi, ma è urgente prendere coscienza del bisogno di acqua e del suo valore essenziale per il bene dell’umanità. Il rispetto dell’acqua è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani".

In tal senso - ha concluso il Pontefice - "è necessaria una cultura della cura e dell’incontro, in cui si uniscano in una causa comune tutte le forze necessarie di scienziati e imprenditori, governanti e politici. Occorre unire tutte le nostre voci in una stessa causa; non saranno più voci individuali o isolate. È un ideale per il quale vale la pena lottare e lavorare".