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Al Papa una icona di San Nicola dalla Russia. Cacucci: “L’ecumenismo si fa con il popolo”

Papa Francesco e l'arcivescovo Cacucci | L'arcivescovo Cacucci consegna a Papa Francesco l'icona inviata dal Patriarca Kirill, Domus Sanctae Marthae, Vaticano, 6 giugno 2017 | L'Osservatore Romano / ACI Group
Papa Francesco e l'arcivescovo Cacucci | L'arcivescovo Cacucci consegna a Papa Francesco l'icona inviata dal Patriarca Kirill, Domus Sanctae Marthae, Vaticano, 6 giugno 2017 | L'Osservatore Romano / ACI Group
Le reliquie di San Nicola a Mosca | L'arrivo delle reliquie di San Nicola a Mosca, 21 maggio 2017 | Diocesi di Bari - Bitonto
Le reliquie di San Nicola a Mosca | L'arrivo delle reliquie di San Nicola a Mosca, 21 maggio 2017 | Diocesi di Bari - Bitonto

Una icona di San Nicola, con i ringraziamenti del Patriarca Kirill, da consegnare al Papa. E la consapevolezza, dopo aver visto le centinaia di migliaia di persone che già si sono recate a Mosca a rendere omaggio al santo, che l’ecumenismo è “del popolo”, prima ancora che dei teologi. Di ritorno dalla Russia, l’arcivescovo di Bari Francesco Cacucci ha concelebrato il 6 giugno la Messa con Papa Francesco. E a lui ha portato un dono ricevuto direttamente dal Patriarca Kirill.

Prima di lasciare la parola all’arcivescovo Cacucci, un po’ di antefatto. Durante il primo, storico incontro tra un Papa e un Patriarca ortodosso di Mosca, Kirill ha chiesto a Papa Francesco la possibilità di avere una reliquia di San Nicola a Mosca. Erano moltissimi, infatti, i pellegrini che da Mosca ogni anno arrivavano a Bari per venerare il santo. Papa Francesco ha acconsentito, e così si è proceduto a comprendere in che modo poteva essere effettuata la traslazione. Si è deciso di asportare un piccolo pezzo della costola sinistra, con una procedura molto delicata. Questa reliquia è stata accompagnata in Russia da una delegazione guidata proprio dall’arcivescovo Cacucci. Questi è tornato dalla Russia con una icona di San Nicola, dono del Patriarca Kirill al Papa, e gliela ha consegnata al termine della Messa che ha concelebrato il 6 giugno con Francesco nella Domus Sanctae Marthae.

Eccellenza, come è avvenuto l’incontro?

È stato molto semplice Dopo la Messa celebrata a Santa Marta ho consegnato il dono che mi ha lasciato il patriarca Kirill: una piccola icona di San Nicola con due medaglie del Patriarcato. Il Papa ha ricevuto il dono con piacere. Era stato anche informato di come è stata accolta la reliquia di San Nicola a Mosca.

Quale è stata la reazione della popolazione russa all’arrivo dell’icona?

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Ci sono stati finora oltre 400 mila pellegrini che hanno visitato e venerato la reliquia, ed è un dato straordinario se si pensa che la reliquia è lì da poco meno di un mese e resterà fino al 28 luglio. Questo denota come la previsione che 2 milioni di pellegrini venereranno la reliquia a Mosca si avvererà sicuramente. Anzi, potremmo dire che probabilmente è una previsione al ribasso.

Come è fatta l’icona?

Si tratta di una bella icona di San Nicola, con una areola al balzo. Il Patriarca l’ha voluta donare come segno di riconoscenza per il Papa. Il Patriarca ha insistentemente ringraziato il Papa e la Chiesa di Bari, e ha sottolineato che questo evento è il superamento di quelle resistenze comprensibili che ci sono ancora nel dialogo tra le due Chiesa.

In che modo il Papa ha accolto il dono e le notizie di Mosca?

Il Papa ha espresso grande gioia per questo evento, che è il frutto dell’incontro che ha avuto con il Patriarca Kirill a Cuba. Un evento ecumenico storico – lo ha sottolienato anche più volte il Patriarca – che è segno di profonda gioia e affetto reciproco.

Lei che ha accompagnato la reliquia a Mosca, come ha trovato la situazione in Russia?

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Ho potuto notare – e l’ho osservato con vari interlocutori – che, nonostante 72 anni di ateismo, sia la Russia che l’Ucraina hanno conservato la fede. Non si spiega altrimenti questa venerazione intensissima per San Nicola. È una venerazione che viene subito dopo le solennità del Natale, della Pasqua, e della Pentecoste.

Pensa che questa traslazione possa aiutare il dialogo ecumenico?

Di fatto, è già un dialogo ecumenico, e il Patriarca Kirill lo ha ripetuto più volte. Quando l’ecumenismo non coglie solo i vertici delle Chiese o i teologi, ma coinvolge il popolo di Dio, allora è possibile fare passi avanti.

Bari si sta sempre più proponendo come la “capitale” dell’ecumenismo: a gennaio, la visita del Patriarca ecumenico Bartolomeo, ora la traslazione delle reliquie di San Nicola a Mosca. Bari può essere il luogo da cui si rilancia l’ecumenismo?

Io credo che questo sia scontato. San Nicola è il Patriarca ecumenico per eccellenza. Io stesso, insieme all’arcivescovo di Lecce, andrò questa estate a fare un pellegrinaggio in Cappadocia, invitato da Bartolomeo. Questo ultimo evento rappresenta solo una conferma del ruolo di San Nicola nel dialogo ecumenico.

Ci possiamo aspettare un incontro a tre tra Papa Francesco e i patriarchi Kirill e Bartolomeo a Bari?

Io penso che prima di tutto si debba camminare insieme, consapevoli che l’ecumenismo si fa soprattutto attraverso il popolo. Il resto verrà.