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Bassetti, i cattolici non possono rigettare il tema della migrazioni come ideologico

Il cardinale nella sua lectio magistralis al Convegno missionario nazionale dei seminaristi

Il cardinale Bassetti in udienza dal Papa  |  | Vatican Media Il cardinale Bassetti in udienza dal Papa | | Vatican Media

“Affermare una mentalità inclusiva, aperta al confronto con ogni genere di alterità. Ed è proprio questo l’indirizzo che papa Francesco ha impresso al suo pontificato, un orientamento che esige una decisa assunzione di responsabilità da parte di ogni comunità cristiana, dunque anche dai futuri presbiteri.” É questo l’impegno indicato dal Cardinale Bassetti ai partecipanti al 64° Convegno missionario nazionale dei seminaristi, organizzato dalla Fondazione Missio e in corso dal 21 al 23 aprile.

Il cardinale ha aggiunto che “il punto di partenza è la comune appartenenza alla famiglia umana, dal riconoscerci fratelli perché figli e figlie di un unico Creatore, tutti sulla stessa barca e dunque bisognosi di prendere coscienza che in un mondo globalizzato e interconnesso ci si può salvare solo insieme. Questa visione si spinge ben oltre il perimetro ecclesiale e risponde alla teologia del Regno di Dio. D’altronde, a pensarci bene, al centro dell’attività missionaria”. E ha ricordato: “da rilevare che il pensiero di Papa Francesco è in linea con quello del nostro episcopato, quello italiano, che già negli anni ‘80 affermava che: «La missione non è opera di navigatori solitari: la comunione è la prima forma della missione»” . 

Il cardinale ha poi offerto una lettura della Fratelli tutti  ed ha spiegato che “ è ormai impellente inserire a pieno titolo la dottrina sociale della Chiesa nella pastorale ordinaria delle nostre diocesi italiane. Non è ammissibile, ad esempio, che vi siano cattolici praticanti che rigettano a priori il tema della mobilità umana considerandolo ideologico o ostentano un atteggiamento altezzoso nei confronti delle culture extra-europee del cosiddetto Sud del mondo”.

Ed ha concluso con un incitamento: “Se da una parte dobbiamo prendere atto che i numeri, l’aritmetica, non sono più dalla nostra parte, nel senso che i cosiddetti praticanti delle nostre parrocchie sono diminuiti (anche a seguito della pandemia), dall’altra riflettiamo sull’umanità di coloro che vengono a noi da terre lontane”. 

Il cardinale è stato in udienza da Papa Francesco questa mattina. 

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